E invece niente. E' comparsa oggi sul sito Bonelli la cover ufficiale e definitiva del prossimo Nathan Never. Rispetto a quella del post precedente non cambia assolutamente nulla. L'effetto rilievo nel logo è purtroppo rimasto ed è stato aggiunto anche ai riquadri neri del prezzo e del titolo dell'albo. E si. Si è aggiunto anche il malefico bollino del quale si parlava ieri. Avevo tirato in ballo lo stile euronics, ma devo ammettere che è molto molto peggio. Cliccate sulla cover qui di lato per vedere meglio (ma poco poco). L'incipit del numero in questione è quanto meno interessante perchè sembra ricalcare davvero gli avvenimenti dei begli anni andati con il ritorno definitivo di Legs e di Reiser.
Io ho solo un paio di domande, però, che hanno sempre a che fare con la nuova veste grafica. C'er proprio bisogno di aggiungere quell'effetto rilievo sul logo? E poi anche, com'è possibile che questa copertina risulti più vecchia e datata di quella originale del giugno '91?
Non è che avete bisogno di un grafico, no?
Nel futuro le agenzie di sicurezza e vigilanza difendono i cittadini dal crimine e la più importante tra esse è l'Agenzia Alfa, diretta da Edward Reiser. Nathan Never e Legs Weaver sono sempre in prima linea, aiutati da Sigmund Baginov e dal suo strabiliante computer. Ma qual è il suo segreto? Cosa si nasconde nei sotterranei dell'Alfa Building?
Non è che avete bisogno di un grafico, no?
25 commenti:
NO COMMENT!
Ciao Pino. Felice di averti da queste parti. Addirittura ti chiudi in uno stretto riserbo? :)
Presumo tu sia d'accordo con me sulla questione grafica, allora.
Ma che zozzeria.
In Bonelli non hanno mai brillato troppo in queste cose, ma si sono sempre mantenuti entro livelli di decenza.
Anche il logo di NN era dignitoso.
Ma questo?
Che bisogno c'era?
Pensano di "svecchiarlo" con un effetto introdotto da Photoshop nel 1996?
E cos'è quello schifo di bollino?
E quei caratteri da fruttivendolo?
Ma. Per. Favore.
(e il disegno di copertina, a questo punto, è il male minore)
OT. Ma da quando sti caratteri da ricopiare antispam sono diventati così odiosi?
Li ho dovuti riscrivere quattro volte.
Rigido e discutibile modello estetico
che per tradizione, è sempre appartenuto
ad una buona fetta di fumetti Bonelliani.
La copertina,
è sempre una dura prova da superare.
Ciao Luigi.
Premesso che io di grafica capisco poco o niente, trovo questa della "nuova" copertina proprio una brutta idea, se non altro perchè a mio avviso esteticamente risulta appunto datata come o più di quella del #1. Non discuto tanto sugli effetti di photoshop che non conosco, ma il bollino giallo è veramente ridicolo e per me questo non è un omaggio alla storica copertina del primo numero, ma una brutale scopiazzatura: sono essenzialmente identiche, il che mi fa pensare proprio ad una mancanza di idee, anche se, almeno a livello grafico, da Casa Bonelli mi sembra strano che questo possa verificarsi...
Non sono neanche un gran conoscitore dei copertinisti di Never, ma posso dirti che adoro i lavori di Max Bertolini, che si occupa delle copertine della Granderistampa, della quale mi piace molto anche la grafica del sottotitolo arrotondato, che comunque lascia intatto il logo originale del fumetto. Tu che ne pensi? Un commento da un esperto? ;)
Non so perchè, ma continuo ad associare Nathan Never alle Galatine.
Per questo motivo lo abbandonai anni fa, visto che ero ghiotto di Galatine non volevo correre il rischio che un'assurda associazione mentale arrivasse a rovinarmi il gusto delle mie caramelle preferite.
Il logo è fantastico... sembra un gran bellooo e grossooo bottone da schiacciare!
Cioè, dopo 250 numeri magari un nuovo potenziale lettore dovrebbe acquistare l'albo SOLO perchè "VALE COME UN N°1" ?
La paura del rinnovamento.
E poi l'effetto rilievo, dai. Manco più nei flyer da discoteca.
Adesso pesa più il logo che l'intero albo!
Ciao, sono contento che la nuova copertina sia piaciuta! Scherzi a parte, permettetemi di buttare lì due considerazioni. Chi lavora nel campo della grafica sa bene che il più delle volte le scelte finali del cliente sono dei compromessi tra varie proposte, e quasi mai la proposta migliore è quella vincente. Ora nel caso di Nathan Never c'era l'esigenza di comunicare un cambiamento nei contenuti, un ritorno alle origini, e contemporaneamente segnalare sul punto vendita che questo albo poteva essere considerato come il primo della serie e quindi essere acquistato anche da chi non avesse mai seguito le avventure dell'Agente Alfa. In gergo pubblicitario, sostanzialmente questo è il "brief". Ora, tutte queste esigenze in qualche modo sono state soddisfatte, forse o sicuramente non nel migliore dei modi, questo dipende dal giudizio personale, ma questo sforzo è stato fatto tenendo conto di alcune limitazioni che sono implicite e dettate dallo stile della casa editrice. Oggi innovare può anche voler dire avere il coraggio di guardare al passato e alle proprie radici. La copertina sembra di vent'anni fa? Sì, l'intenzione era di avvicinarsi di più allo stile classico, nell'impostazione e nella colorazione, ad esempio, di Tex. Qualcuno potrebbe dire: "Ma Nathan Never è fantascienza, deve guardare avanti!" Bhè, un certo tipo di futuro ormai ci ha raggiunto, gli Ipad che vedevamo in Star Trek oggi esistono. Nel design attuale addirittura si torna agli anni sessanta. Il fatto è che Flash Gordon ancora oggi rappresenta un'idea di futuro, mentre Blade Runner è il presente.
Ammazza! Guardo solo ora e mi rendo conto di aver innescato una bomba :)
Allora. Ordine e disciplina.
@ Luca:
Devo essere sincero. Pensavo che quell'effetto fosse stato inserito ben prima, all'interno del software della Adobe.
E si, questo cambiamento dei captcha è davvero tedioso e non si riesce a leggere una cippa. Assomigliano a quelli di Mediafire :)
@ Gripa:
Quel modello estetico che citi, come diceva anche Cyberluke, ha sempre rispettato dei canoni adeguati (per quanto possano esserlo, nei fumetti). Più che della copertina nella sua interezza, si cerca di capire le scelte prettamente grafiche. Misteriose come il finale di Lost :)
@ Viktor:
Se chiedi a me (ma io sono un creativo grafico e su certe cose la mia opinione conta nulla:) lascerei sempre e comunque più spazio possibile all'illustrazione. Di chiunque si tratti. Devo ammettere che le copertine di Bertolini, per quanto a me non prenda particolarmente lo stile pittorico fotorealistico, sono carine. Però ci sarebbe da togliere quel "chiangone" sotto il logo (con la scritta gigante "granderistamapa n...") e si potrebbe trovare una soluzione per eliminare la targhettona con i titoli dei tre episodi presenti all'interno dell'albo. In questo senso, ad esempio, le edizioni If hanno fatto un lavoro migliore, relegando i titoli in una piccola fascia in basso. Più discrezione, insomma. La forza è nulla senza controllo (eh?!?).
@ Fabrizio:
He, aspetta un attimo. Questa cosa di Nathan Never e delle Galatine sarebbe da sviscerare meglio :)
@ Gabriele:
Sono d'accordo, anche se non sono state certo le edizioni Bonelli le prime a sposare questa "politica". Anzi, a quanto mi sembra di ricordare, questa è esattamente la prima volta che si realizza un richiamo del genere strizzando l'occhio ai nuovi lettori. I signori indiscussi di certe cose sono gli americani, naturalmente, che ricominciano tutto da capo ogni tre per due.
@ Sergio:
Ciao Sergio. Purtroppo capisco esattamente cosa intendi quando parli di compromessi. Il brief mi pare chiaro, ma più che analizzare la scelta in sé di inserire quel bollino, qui (da bravi grafici:) si disquisisce su un effetto in photoshop o sul font utilizzato e quasi illeggibile. Noi di questo mestiere siamo delle brutte bestie, sempre pronti ad abbracciare coltello e pistola contro il primo che non rispetta alcuni canoni fondamentali. E ad alzare il vessillo della nostra casata in difesa della professionalità tanto agognata. Non so se ti sei occupato tu anche dell'aspetto grafico (non credo) ma a pensarci mi vengono un paio di riflessioni. Per quanto brutto possa essere quel bollino (è anche una questione di gusti, per carità) può disturbare davvero il lettore della serie? Assolutamente no. Si poteva fare un lavoro migliore? Assolutamente si. Ma la cosa, fortunatamente, finisce lì.
E sottolineo che il discorso sul disegno vero e proprio che tu hai realizzato, è rimasto deliberatamente fuori dai giochi. Io per primo ti ho fatto i complimenti. Soprattutto perchè, a proposito di brief, avendo come paletto l'omaggio alla prima cover di Castellini, probabilmente non hai sentito tutta la libertà che avresti potuto avere. Ma stai attento che tanto ti aspettiamo al varco con le copertine successive :)
@ LUIGI BICCO:
Forse associo le Galatine a Nathan per il colore bianco dei suoi capelli... ecco, Nathan mi ha sempre ricordato una Galatina...
peccato per quel suo "mento a culo" che gli disegnavano soprattutto agli inizi!
Confrontare questo...
http://www.comicartfans.com/gallerypiece.asp?piece=653878&gsub=100681
... con questo...
http://www.google.it/imgres?q=Me,+Myself+%26+Irene&um=1&hl=it&client=firefox-a&sa=N&rls=org.mozilla:it:official&biw=1067&bih=535&tbm=isch&tbnid=9RKNyQToWB8lLM:&imgrefurl=http://www.hotflick.net/pictures/000MMI_Jim_Carrey_071.html&docid=WvUPcLhaw6EvfM&imgurl=http://www.hotflick.net/flicks/2000_Me__Myself___Irene/000MMI_Jim_Carrey_071.jpg&w=852&h=480&ei=uABAT9PAEfDO4QSysJDBCA&zoom=1&iact=rc&dur=208&sig=101788159371474716413&page=5&tbnh=144&tbnw=197&start=55&ndsp=16&ved=0CMwCEK0DMDs&tx=111&ty=86
@ Sergio Giardo:
Una cosa è sicura... il tuo disegno salva questo numero!
E anche i prossimi numeri, visto che purtroppo il logo sarà quello per i prossimi 20 anni!^^
@Luigi: Non mi sono occupato della grafica, ma ho lavorato nel settore per anni prima di fare il fumettista a tempo pieno, quindi mi considero anch'io una brutta bestia! Hai ragione quando dici che si poteva fare un lavoro migliore, questo vale sempre e ci metto di mezzo tranquillamente anche il mio disegno!
@Fumettista esplosivo: grazie, più che salvare, spero di riuscire col tempo a farmi apprezzare senza far rimpiangere troppo il grande De Angelis!
Se il sig.Giardo mi permette,vorrei darle un consiglio, per quello che può valere .Secondo me il vero errore della copertina, non è il bollino giallo,il logo o l'operazione discutibile, ma l'aver rinunciato alla propria personalità(che c'è) per una sudditanza psicologica verso la copertina del primo titolare...Sono d'accordo rifarla, ma con la propria personalità...va bene riecheggiare gli albori e un ritorno alle origini, ma con l'ottica del 2012...immagino i dietro le quinte(li ho vissuti di molto simili)le pressioni e le censure che avrà subito...ma la sua cover non si discosta dall'originale...tanto valeva ripubblicare la prima ed aggiungerci il bollino blu...ooopppss, scusi,giallo...Sono convintissimo che non dipenda da lei, e che già dalla prossima dimostrerà il proprio carattere e personalità...ne sono convinto, la stoffa c'è e si vede...e proprio per questo(arriviamo al mio consiglio)in una ipotetica prossima volta, sapendo che la firma sulla cover sarà la sua, non rinunci alla propria personalità...Un VECCHIO STUPIDO che ci crede ancora.
P.S.
Non fraintenda, la mia non è una critica nei Suoi confronti(anzi), ma a chi ha deciso simili scelte.
La scelta di riprendere la copertina del numero 1 acquisterà un senso più preciso quando si leggeranno le 4 storie a partire da quel numero - storie che in un certo senso riassumono sotto un altro punto di vista i 20 anni del personaggio.
In Bonelli i soggetti delle copertine sono suggerite dal caporedattore, dopodiché si fanno 3, 4 versioni in forma di bozzetto, vengono viste poi anche dai "più alti in grado", si sceglie la migliore a parer loro.
Il disegnatore nella scelta dei soggetti non ha mai avuto molto spazio - la copertina è una cosa molto importante per la casa editrice, è una vetrina, la presentazione anche di tutto uno stile e un modo di essere in edicola: ha delle regole ben precise - giuste o sbagliate che siano - e non ci si può permettere che il disegnatore esplichi lì il suo genio creativo.
Questo per dire che Sergio Giardo ha fatto il suo lavoro, così come lo fanno tutti gli altri copertinisti; non è raro che un disegnatore abbia realizzato una copertina e l'abbia dovuta rifare.
Siamo disegnatori che prestano la loro abilità per lavorare su storie altrui e su personaggi altrui. Ognuno di noi ( io no, ma altri sì) se vogliono sentirsi più liberi con la loro arte lavorano su progetti esterni facendo le loro cose.
Non si tratta di pressioni e censure: quello che si può e non si può fare in Bonelli è sempre stato chiaro dall'inizio; la casa editrice ha la sua tradizione e i suoi paletti e non c'è mai stato inganno in questo, chi ci va a lavorare sa cosa viene richiesto - e non estorto, aggiungo.
Rispondo volentieri al sig. Rinaldi. La copertina in questione è nata, come forse ho già detto, dalla volontà di affermare un "ritorno alle origini" del personaggio, di comunicare inequivocabilmente attraverso la confezione che i contenuti sono cambiati. La scelta, come ha detto Patrizia, apparirà più chiara poi leggendo le storie. La cover dunque non si discosta volutamente dall'impostazione generale di quella del numero uno, anche se mi permetto di far notare che ogni elemento, dalla posa allo sfondo alla mano del robot, è diverso ed originale. Se lei non vede personalità in questo lavoro mi spiace, ovviamente, ma rivendico la scelta, tanto che la prima bozza di quella copertina fu realizzata come omaggio per il ventennale di Nathan Never da postare sul mio blog, ben prima che io sapessi dell'intenzione di cambiare copertinista. Non ci sono particolari dietro le quinte o censure; ci sono delle regole da rispettare che sono quelle che hanno affermato lo stile proprio della casa editrice, nulla più. Il rapporto con Antonio Serra per la scelta dei soggetti è quantomai costruttivo e stimolante e posso dire di essere in totale accordo con le sue scelte e con quelle della redazione. Quindi mi addosso tranquillamente parte delle sue critiche, che accetto con serenità.
Vi capisco.
A questo punto il padrone di casa volutamente tace e diventa ascoltatore. Devo ammettere che non mi è affatto dispiaciuto scrivere questo post, viste le cose che si possono imparare. E qui ce ne sono tante.
Solo un paio di cose:
@ Sergio:
Come detto sin dall'inizio, però, io il tuo disegno, di mezzo, non ce lo metto proprio. Vista dall'ottica dell'omaggio ad una cover già esistente, il tuo è un buon lavoro.
@ Tutti:
Credo di aver capito che questo abo (e i due successivi) facciano parte di un'unica storia che ripercorre la storia del personaggio. E' probabile quindi che l'omaggio alla prima cover sia calzante con il tipo di storia al suo interno.
Forse Rinaldi intendeva lo stile adottato?... Sergio Giardo come disegna di solito?
A parte questo discorso se c'è una cosa che nel disegno di Giardo non mi torna è la prospettiva della posa di Nathan.
Il piede della gamba portata indietro poggia su una linea disegnata al suolo e parallela che però si collocata prospetticamente di fronte al piede della gamba che Nathan porta avanti.
Quindi, quali dei due piedi sta di fronte all'altro?
Oppure Nathan è staccato dal suolo?
Direi di no, visto che l'ombra arriva a toccare i piedi.
Per il resto, il disegno di questa copertina mi piace, ma obbiettivamente la grafica è brutta!
A parte che i loghi in rilievo mi fanno male solo a guardarli, qui c'è pure l'aggravante di aver piazzato il faretto della fonte di luce in basso a destra, cosa che non aiuta di certo la simmetria. Se almeno la fonte di luce fosse stata centrata, tutto sommato...
Parlimo del bollino con il bordo seghettato (brrr) e che a differenza del logo si becca la luce da sopra a sinistra?
Orribile... se almeno si fosse deciso di non appiccicarlo sul logo, visto che lo spazio c'era...
Insomma, ci sta dentro tutto, e una casa editrice ha tutto il diritto di rilanciare una sua testata con un reboot o con un "ritorno alle origini".
Solo, visto il risultato, sono contento di non essere un lettore di Nathan Never!
Tanto comunque, diciamocelo, il lettore queste cose non le nota... anzi, sicuramente quel logo in rilievo (che quasi lo puoi sentire al tatto) piacerà sicuramente!^^
O no?...
beh... avete scritto tutti tantissimo!
Io sarò più conciso: che brutta roba!
@ Fabrizio:
Ellapeppa quanti discernimenti sofistici e tecnicismi dissertati. Ma qui si va a cercare il pelo nell'uovo in un pagliaio.
Se facciamo così scommetto che non esiste al mondo disegnatore inattaccabile :)
@ Enrico:
Evvabbè, Enrico, ma allora sei proprio un grafico, eh :)
@ LUIGI BICCO:
Sarà che a seguire i miei disegnatori mi son fatto l'occhio, ma a me tanto "pelo nell'uovo" non sembra, visto e considerato che è una copertina!
L'errore della posa di Nathan è evidente e a mio avvivo disturba anche un po'... e non venire a raccontarmi che non l'avevi notato, dai!^^
Lo si sarebbe potuto evitare disegnando la linea del suolo direttamente ai piedi di Nathan, o almeno togliendo la linea a terra, che è quella poi che ti fa notare l'errore in modo ancora più evidente.
Ciò non toglie che il lavoro di Giardo è comunque bello e godibile e che proprio grazie a quest'ultimo la copertina ne guadagna... e tanto!
@ Fabrizio:
Mi rimetto alla clemenza della corte, perchè gli esperti del fumetto disegnato (un termine che suona benissimo) siete voi :)
@Fumettista Esplosivo: Sul piede non posso che darti ragione, grazie! E' successo che lo sfondo è stato inclinato per dare maggiore enfasi alla prospettiva e poi non è stata ruotata allo stesso modo la figura. Mea culpa. La perizia con la quale viene vivisezionato questo lavoro mi spingerà a fare molta più attenzione in futuro anche se, come dice il mio capo, si tratta di fumetti, non di operazioni chirurgiche!
"... si tratta di fumetti, non di operazioni chirurgiche!"
Appunto!^^
Quindi ribadisco, ottima prova, complimenti!
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