24.2.12

Captain America - The First Avengers


Con puntualissimo ritardo sulla tabella di marcia, sono riuscito a vedere anche Capitan America - Il Primo Vendicatore. Di cose da dire non ce ne sono molte, ma fortunatamente non tutte sono brutte.

Il fatto di non tirare mai in ballo davvero i nazisti, è stata una scelta di comodo del regista Joe Johnston per non confrontarsi con la storia vera che forse avrebbe tolto tempo e spazio al resto degli eventi, ma rimane una scelta di comodo. La figura di Bucky Barnes è pressoché inutile, ed è un peccato. Nessuno degli attori brilla particolarmente, anche il bravissimo Hugo Weaving è sotto tono e rimane nell'ombra. Forse lo Steve Rogers giovane è abbastanza calato nella parte. Tommy Lee Jones ha le orecchie troppo grandi per guardare altrove, Stanley Tucci, bello o brutto, non si tocca, Hayley Atwell fa bene la sua parte senza splendere troppo e Chris Evans ha per lo meno la faccia giusta.


Non c'era bisogno di un rosso così acceso per la testa del Teschio Rosso e si potevano anche stringere un po' di più le fessure per gli occhi nel caschetto del Capitano, che sembra quello del '90. L'Hydra è più che altro un'entita priva di spessore e non si capisce la scelta di staccarsi dall'ala protettrice dell'esercito di Hitler. Le scene d'azione sono un po' fiacchette e più attenzione su questo aspetto della pellicola era più che dovuta. E proprio non va giù il motivo per il quale il buon Capitano finisce tra i ghiacci senza tentare un'altra strada.


Ma nonostante questo, stranamente, il film mi è parso quanto meno onesto. Si poteva facilmente cadere in pericolosi pattriottismi da americano sotto l'asta della bandiera. Questo era uno dei film più accreditati perchè ciò potesse accadesse. E invece non è accaduto. O almeno non oltre i limiti del sopportabile. Ho trovato adeguata e divertente la parte dove Steve Rogers viene usato dal suo esercito come macchietta da avanspettacolo. Ho trovato belle le ambientazioni anni '40, la presenza di Howard Stark (presunto padre del più celebre Tony*), strepitosa la presenza degli Howling Commandos e il fatto di vedere sullo schermo Dum Dum Dugan in carne, ossa e baffi non ha prezzo. Bello anche l'omaggio più che dovuto a Joe Simon e Jack Kirby, creatori del personaggio.

Tecnicamente, invece, niente da segnalare. Una regia abbastanza anonima e una fotografia curata il giusto. Ma presumo tu non ti metta a guardare il film di Capitan America per "bazzecole" come queste. Se ti è sempre piaciuto Capitan America, vuoi vedere in azione Capitan America. Punto.
Alla fin fine un film sui supereroi come tutti gli altri ma, ripeto, concettualmente più onesto dei suoi colleghi. Con il dovuto rimando finale a questo benedetto film degli Avengers in uscita tra poco.


Sicuramente mi è tornata voglia di rileggere alcuni cicli del Capitano ed è venuta fuori una riflessione. Ovvero che basta spostare di poco qualche virgola per sistemare storie nate cinquant'anni fa e stupende ancora oggi.

Bello anche il poster stile vintage di Paolo Rivera, eh?

* Che poi dovete spiegarmi come fa il padre di Tony Stark, che agli inizi degli anni '40 ha presumibilmente più di una trentina d'anni, ad avere un figlio che ne ha una quarantina ai giorni nostri. Così come dovreste spiegarmi anche come fa Peggy Carter ad avere, quanti? Venticinque anni? E ad avere poi una sorella della stessa età oggi (la celebre Sharon Carter, fiamma dello Steve Rogers a fumetti). E va bene la sospensione della realtà, però potete pure inventarvi qualcosa, ogni tanto.

13 commenti:

La firma cangiante ha detto...

Io ancora non sono riuscito a vederlo, come non sono riuscito a vedere Thor e nemmeno X-Men: l'inizio. Ma ce la farò prima o poi.

LUIGI BICCO ha detto...

Riuscirai a vederlo come ho fatto io: per caso. Anche a me manca X-Men l'Inizio. E Thor, forse, è l'ultimo film che sono riuscito a vedere al cinema, prima della nascita di Teo :)

Pino Rinaldi ha detto...

Io tutti questi film sui super eroi li avrei voluti vedere quando ero ragazzino...ora vorrei vedere un film sui miei personaggi...più che altro per le royalty...

LUIGI BICCO ha detto...

E ci credo, Pino. Chi non vorrebbe vedere i propri personaggi al cinema? Anche solo per le royalty, appunto.
Però non disperare. "Willard the Witch" potrebbe funzionare bene anche come serie televisiva, perchè no? :)

Pino Rinaldi ha detto...

Il bello di noi fumettari è che la fantasia non ci difetta!

ari ha detto...

io, non essendo fumettara ma moglie di fumettaro, posso dire "non mi sono addormentata", il che è quanto dire, visto il periodo e visto che mi sono addormentata persino a "L'era glaciale"!! Senza infamia e senza gloria, il film si è lasciato guardare. Ora faccio la spunta dei supereroi: "celo celo mi manca"... qual è il prossimo??? :))

Pino Rinaldi ha detto...

Spero il Dottor Strange. Mia grande passione!Se ARI volesse un po di solidarietà femminile le presento mia moglie, che poverina, oltre ad essere moglie di un "fumettaro" è anche sorella di un altreo...letteralmente accerchiata...altro che Super-Eroi!!!!!

LUIGI BICCO ha detto...

@ Pino:
Il Dottor Strange sul grande schermo? Se ne parla da parecchio e sarebbe anche ora. Piace parecchio anche a me. Come avrai capito Ari è mia moglie e quando dice di essere moglie di "fumettaro" intende dire di un lettore di fumetti (si, insomma, di TANTI fumetti). E le ho spiegato meglio la situazione di tua moglie, della questione marito e fratello. E adesso TUA moglie ha tutta la solidarietà di MIA moglie. Insomma, un casino :)

@ Ari:
X-Men - l'Inizio? Ma forse facciamo prima ad andare a vedere il terzo e ultimo Batman. Che dici, Teo ce lo permetterà? ;)

Pino Rinaldi ha detto...

@LUIGI.
Ora ho capito di chi è moglie...
Io uso il termine "FUMETTARO" per gli autori e per tutti coloro che lavorano dietro e per il mass-media... secondo me il termine giusto per un cultore della materia o appassionato, sarebbe "FUMETTISTA".
PINO il "CRUSCAROLO".
@ARI
Se sei la moglie di chi immagino io, hai tutta la mia SOLIDARIETA'!

LUIGI BICCO ha detto...

@ Pino:
Come direbbe Totò: Pinzillacchere, quisquilie, bazzecole della lingua italica. Pensa che a Torino si parla anche di Fumettaro di fiducia, quando si intende il proprio spacciatore di fumetti. Si, insomma, il proprietario della fumetteria :)

Pino Rinaldi ha detto...

Mia nonna materna, una donna del fine ottocento mi disse "Finalmente ho capito che lavoro fai...è pericoloso ma si guadagna tantissimo!"...a buon intenditore poche parole.

ari ha detto...

@Pino: oltre a spiegarmi chi è tua moglie, gino mi ha spiegato anche chi sei tu e quindi intanto mi inchino con reverenza e rispetto "con la faccia sotto i tuoi piedi, senza chiederti nemmeno di stare fermo, puoi muoverti quanto ti pare e piace e noi zitti sotto". Ringrazio te e tua moglie per la solidarietà, ricambiandola, e quanto ai termini, bhè, l'ho detto, non sono del campo...tuttavia, su wikipedia Pino Rinaldi è definito un "fumettista italiano"!! Magari volevano sottolineare la tua passione nel leggerli più che la tua professione nel produrli?? Buona giornata e...scusate l'intrusione!
Ps. beato te che tua nonna aveva capito che lavoro fai, i miei non hanno ancora capito cosa faccio io!

Pino Rinaldi ha detto...

Grazie Ari dei tuoi complimenti...ma mia nonna, dopo aver capito quale lavoro io facessi, sobbalzava ogni volta che intravedeva un poliziotto...anche fossero vigili urbani...

LinkWithin

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...