11.1.12

Twin Peaks behind the scenes

So solo che c'è questa serie di foto che ritraggono in vari momenti i dietro le quinte della serie Twin Peaks del grande David Lynch, e che sono ad opera di Richard Beymer, attore che impersonò nella serie Benjamin Horne, il padre di Audrey Horne / Sherilyn Fenn, l'amica di Laura Palmer, avete presente? E se non avete presente, è giunta l'ora di rivedere tutta la serie o quantomeno di dare una rinfrescata alla vostra memoria qui. E se non sapete di che diavolo sto parlando, è giunta l'ora di vergognarvi e di correre a porre fine a questa tremenda lacuna.

Comunque ecco le foto. Tutte di un certo fascino, naturalmente. Alcune con un Lynch sorridente, addirittura. Quanto voglio bene a quest'uomo? Tanto. Ma proprio tanto. Cliccare per ingrandire, please.











La galleria completa la trovate qui.

10 commenti:

Viktor ha detto...

Sicuramente tra le cinque persone che ammiro di più sul pianeta! Uno dei miei grandi idoli e immancabile fonte d'ispirazione. Belle le foto di Beymer, uno dei personaggi più eccentrici, nella vita e nella serie. Ricordiamo, per chi non sapesse chi sia, che era il protagonista principale di un altro grande classico: West Side Story. O, se non avete visto neanche questo per voi proprio non c'è speranza!

LUIGI BICCO ha detto...

West Side Story ce l'ho. Ma non ricordavo si trattasse dello stesso attore, in effetti.
E su Lynch mi trovi d'accordo su tutta la linea. E' un gran personaggio (anche allucinato scultore, scrittore di testi musicali e ora addirittua cantante) che seguo proprio dall'esordio in Italia di questa serie TV. Mai più lasciato andare :)

CyberLuke ha detto...

Uhmmm, io non mi annovero tra i fan di Lynch.
Ma il problema è mio che sono un rozzo, e ogni volta che vedo un suo film mi viene il mal di testa e mi sento molto scemo.
L'ultimo che ho visto è stato Mullholland Drive, e il mio impulso una volta finito, è stato di andare a suonargliele di santa ragione. :D

GiovanniMarchese ha detto...

Oh! Sono un fan di Twin Peaks sin dalla prima visione italiana quand'ero un imberbe adolescente (Santi numi, quando? Tardi anni ottanta credo... Oh cielo!), e naturalmente mi sono interessato a tutti i suoi film e cortometraggi. Ho pure letto un suo libro sulla creatività e la meditazione, ma non l'ho compreso molto data la mia situazione evidentemente... Lynch dite? UN GRANDE ARTISTA, per me.

Enrico ha detto...

Bob è inquietante anche in queste foto sul set. La scena di lui in fondo al letto mi ha fatto rabbrividire! Su Linch che dire? Credo che o si ama o si odia. Io lo amerò sempre per aver accompagnato Audrey con un tappeto jazz ogni volta che entrava in scena!

LUIGI BICCO ha detto...

@ Luca:
E' che i film di Lynch sono molto più "interattivi" di quanto si possa pensare. Non ci si dovrebbe mai limitare alla visione del film, ma anche cercare di capirne la radice e interpretarne il filo logico. Insomma, non proprio semplice intrattenimento. Ad esempio di Mulholland Drive, mi ero fatto l'idea che guardando prima il secondo tempo e poi il primo, si potesse avere a disposizione una chiave di lettura in più. Spero tu non ti sia perso però Lost Highway o Inland Empire :)

@ Giovanni:
Condividiamo la stessa esperienza. Ho visto pressoché tutto il materiale prodotto dal regista. Possiedo tutti i cortometraggi, compresi "The Grandmother" (a chi fosse interessato lo trova visibile per intero qui) e il terribile "The Amputee" che il regista realizzò in occasione della sua tesi di laurea sul cinema. Una personcina già un po' così, insomma, già in tenera età.

@ Enrico:
Io non potrò mai dimenticare l'ultima scena della serie con Bob allo specchio e quella, poco prima, dove l'ispettore Cooper esterna il bisogno di "lavarsi i denti" :)
E a proposito di jazz, un applauso alla stupenda colonna sonora, orchestrata anche quella da Lynch e da Badalamenti, e dei vari, bellissimi pezzi come The Bookhouse Boys che ho sentito non so più neanche quante volte.

GiovanniMarchese ha detto...

Durante l'università ebbi la fortuna di imbattermi in un cineforum che proiettava i corti di Lynch... fu un'esperienza allucinante! Gran bel trip, davvero. Su Inland Empire invece dovrei rivederlo perchè la prima volta che lo vidi mi lasciò alquanto perplesso... per quanto le sue pellicole siano sempre da interpretare. Si, un autore davvero fuori dal comune.

LUIGI BICCO ha detto...

@ Giovanni:
Anch'io voglio rivedere Inland Empire a breve. Perchè forse è sfuggito qualcosa anche a me :)

La firma cangiante ha detto...

Lynch è assolutamente da seguire. Complesso e per qualcuno anche irritante ma di un fascino assolutamente unico. Chi come lui? Ma nessuno e nessuno lo segue neanche da vicino per visionarietà e per la grande capacità di creare atmosfere solo con un'immagine, un frame, una luce, un drappo.

Un mito, via!

LUIGI BICCO ha detto...

@ Dario:
Sottoscrivo parola per parola. Il suo genio visionario è inarrivabile e insuperato. E poi le sue storie ti scavano sempre in testa per mesi.

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