12.10.10

Tex Wayne


Sembra che in pochi abbiano colto la citazione di Claudio Villa per la seicentesima copertina del ranger texano per eccellenza. E' giusto che la cosa sia più risaputa, visto che l'autore omaggia un pilastro storico della cinematografia western come Sentieri Selvaggi.

8 commenti:

Il Sole e Le Nuvole ha detto...

Ridicoli entrambi i personaggi. Tex è un personaggio splendido. John Wayne era un grande attore nel suo genere: perché mortificarli con quel discutibile passo di danza?

ari ha detto...

Anche poco realistica per me, che non sono certo un'esperta di disegno..
Ciao Gianni

Il Sole e Le Nuvole ha detto...

Ciao Ari!

LUIGI BICCO ha detto...

Posizione ballerina a parte, è comunque un omaggio carino, trovo :)

Delucidazione per Gianni: Ari è la mia dolce metà e le ho più volte parlato di te.

Delucidazione per Ari: Gianni è... ah, no. Questa la sai già :)

Il Sole e Le Nuvole ha detto...

Ari e Luigi: un abbraccio ad entrambi!

L'omaggio è "carino" e ballerino: ma andava evitato, secondo me, perchè se "ridicolo" era Wayne nella fattispecie, perché ridicolizzare Tex? Peccato, Villa è un signor copertinista e il numero in questione è un bel numero. Ho fatto vedere la copertina ad altri che hanno condiviso la mia perplessità. Ma un bel Tex vissuto, un po' invecchiato, ma sempre in gamba, non era un giusto tributo?

LUIGI BICCO ha detto...

Ho capito cosa vuoi dire. In effetti di copertine migliori ce ne sono state. Un Tex un po' vissuto? Magari con un po' di barbetta incolta? Uhm...

A proposito, ma quand'è che trova sempre il tempo di rasarsi, mister Willer? Non l'ho mai capito.

CREPASCOLO ha detto...

I duri non ballano, è risaputo. O non dovrebbero. Sono, però, le idiosincrasie che inchiodano i tough boys ad una parete dell'immaginario collettivo: il bavero alzato di Alan Ladd, la pettinatura a gondola vulcanizzata di Wolverine, il ciuccio rosa del Bud Spencer che sta con gli ippopotami e la camminata del Grinta che si spostava come un Fred Astaire con il cavallo basso.
Sono stato invitato alla sagra delle Cocce Lustre, quale Papa Nero insieme al mio amico Angelo Branduardi e un copycat di Yul Brinner ci ha detto che la sua camminata di Magnifico tra i Sette era una garbata parodia di quella del Duke.
Ammetto che Tex ha più un passo da Gary Cooper - e ne aveva anche tratti e chassis nel '48 - ma a Bonelli sr. sembrava troppo esile e Galep lo inquartò. Pazienza.

LUIGI BICCO ha detto...

Ehilà, Crepascolo. E' un piacere averti qui. Si, credo che la camminata alla Cooper non potesse restituire lo stesso imperativo passo, rozzo e minaccioso, di Mr. Wayne. Qualcosa era da cambiare.

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