10.10.10

Omicidio a Fumetti



Non sono mai stato un accanito lettore di gialli. Mi piacciono le atmosfere cupe e noir di alcuni scrittori hard boiled come Dashiell Hammett e Raymond Chandler. Ancor di più ho apprezzo autori del calibro di Edward Bunker e Jim Thompson. Ma gialli gialli mai.

Ma l'altro giorno, in edicola, sono stato attratto dalla copertina (e dal titolo, lo ammetto) del libro qui sopra. Qualche secondo dopo ho scoperto che l'autore era Max Allan Collins, l'autore del graphic novel Road to Perdition (con i disegni di Steve Lieber) da cui hanno tratto anche l'omonimo film (tradotto qui da noi in Era mio padre) di Sam Mendes e con un cast stellare che comprendeva Tom Hanks, Paul Newman, Jude Law, Jennifer Jason Leigh, Daniel Craig e Stanley Tucci. Ho poi scoperto che Collins, dal '77 al '93 è stato l'autore delle strip di Dick Tracy e di numerose storie di Batman. Mentre ora si occupa per lo più di romanzi, sfornando gialli e mistery in quantità.

Ok. Di libri da leggere, anche più seri di questo, ne avevo già fin troppi. Ma sfogliando curioso le prime pagine di questo Omicidio a Fumetti, ho letto il primo capoverso del libro che recitava:

Nel luglio del 1948 Manhattan è la mia città. E' vero che devo dividerla con milioni di abitanti e di turisti, molti dei quali dormono così in alto da potersi godere la brezza dell'Hudson, spezzata dal fischio dei battelli e delle sirene dei pompieri e della polizia. Ma anche se non vivete in un attico o in un grattacielo, non preoccupatevi, non patirete comunque il caldo. Nella mia città c'è l'aria condizionata dappertutto, dai piccoli bar dotati di televisore ai night foderati di visone.

E prosegue consigliandovi dove andare se siete degli sportivi incalliti, se avete fame o se volete divertirvi come si deve. Il tutto condito con alcune illustrazioni di Terry Beatty (si, quello di Batman Adventures). Dopo la fugace lettura e una rapida occhiata alla sinossi in 4a di copertina, ho contato i miei bei quattro euro e venti centesimi e l'ho comprato. Mi chiedo... potevo davvero lasciarlo sullo scaffale?

4 commenti:

michele petrucci ha detto...

Sembra interessante.
Invece il tuo bel "notte noir" è realizzato con penna e tavoletta grafica?

LUIGI BICCO ha detto...

Ciao Michele. No, niente tavoletta grafica per me. Io e lei abbiamo uno strano rapporto. Naturalmente ho prima disegnato tutto a mano, ho scansionato e ripassato tutto in vettoriale. Stavolta con Corel Draw per motivi che non vado a citare per non suscitare le ire di qualche fervente sostenitore di illustrator :)

michele petrucci ha detto...

Corel Draw! Neanche ricordavo esistesse!! :)

LUIGI BICCO ha detto...

Esiste esiste. E' arrivato alla versione X4. Rispetto ad Illustrator, se si parla di file da mandare in stampa, non te ne fai nulla. Ma se devi semplicemente lavorare in vettoriale, ci sono un po' di cose che con Illustrator devi faticare non poco per ottenere. Un po' come la vecchia scuola che preferisce addirittura freehand.

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