30.8.10

Settembre è qui, di nuovo

A volte le cose non vanno come vorresti. Piccoli incidenti di percorso ti costringono a sederti e a mettere da parte tutto il resto. Una riflessione, una pacca sulla spalla e un bacio sulla fronte e potresti anche alzarti più forte di prima. Fatto sta che delle cose che mi ero prefissato di fare più di tre settimane fa (nel precedente post), ne ho fatte davvero poche.
A parte qualche inaspettato inconveniente di cui sopra, non ha certo aiutato il caldo, forte dei sui 42°.

Letto poco: un paio di numeri di Diabolik, il quinto Dylan Dog Color Fest, il primo volume della Marvel Collection di Capitan America di Stan Lee, Kirby e Gil Kane e il quattordicesimo numero di Animals con una bellissima intervista a Edmond Baudoin sul rapporto tra musica e disegno (o meglio tra suono e segno). E ho cominciato un bellissimo libro come non ne leggevo da anni, Il bar sotto il mare
di Stefano Benni. Una serie assurda e allucinante di racconti che vanno dal noir alla tragedia, dalla commedia all'orrore che hanno come unico filo conduttore situazioni grottesche e un'ironia davvero tagliente (a volte amara).



Le letture estive avrebbero previsto anche Klezmer di Joann Sfar, Lo scontro quotidiano di Manu Larcenet, Mia madre era una donna bellissima di Karlien De Viliers e Sotto le foglie di Gabriella Giandelli. Non ho ancora letto nulla. Ma poco male, mi aspetta un inizio settembre pieno di buone letture, presumo.
Ho scritto come mi ero proposto? Assolutamente nulla. Un processo creativo di scrittura è cominciato timidamente durante un pomeriggio in spiaggia, al tramonto. Con l'aiuto di mia moglie ho messo ordine nei cassetti tutti aperti che avevo in testa e ho capito quanto meno di cosa tratterà la storia che voglio scrivere e poi disegnare. Nulla di troppo semplice, comunque. Come al solito.

Ho disegnato? No. Mi ero portato dietro tutto il necessario. Matite, portamine, matita blu, la fidata penna pennello della Pentel, pastelli acquerellabili e fogli dalle diverse fogge e dimensioni. Ma nulla. Quello che sono riuscito a fare è questo: un guazzabuglio di mani e piedi, ramoscelli e foglie secche che prendono fuoco e una piccola caricatura di mio suocero che in dialetto mi chiede "che ci vuole?" (si legge cienciòle con l'accento sulla "o").


Ma ora è già tempo di lavorare duro. Si riprende a combattere con sé stessi, adesso. Come recitava David Sylvian nell'album Secrets of the Beehive "Settembre è qui, di nuovo".

Buona ripresa a chicchesia.

3 commenti:

Il Sole e Le Nuvole ha detto...

Rieccoci, dunque! Buona lettura e buon disegno!

Il Sole e Le Nuvole ha detto...

p.s. Io, invece, caro Luigi, nella settimana scarna ma bellissima di vacanza marina a Donnalucata, ho usato buona parte dell'armamentario per diegnare-colorare. Una dozzina di prove di una cosa di cui ti dirò e altre cosette sparse. E poi diovevo "studiare" il Tunnel fo love per Mucchio. Fatto!
Spero di averti provocato abbastanza: dài, scrivi e disegna il tuo romanzo! Un abbraccio.

LUIGI BICCO ha detto...

Grazie, Gianni.
Spero di potermi davvero mettere all'opera quanto prima. Così come spero di poter vedere presto entrambe le tue cose.

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