11.5.10

Mi casa es mi casa.

Dell'ex-ministro Scajola e dei misteriosi benefattori che gli hanno
pagato
casa, si è già fatto un gran parlare. Inutile aggiungere
bistecche di maiale ad una brace su cui stanno già prendendo
fuoco costine, salsicce, bistecche. La cosa buffa è che mi sono
capitate sotto gli occhi un paio di foto che ritraevano il famigerato
"condom
inio" in questione proprio accanto al Colosseo.
Un condominio che a vederlo da fuori, così, un po' "sgarrupato",
non ci avrei messo piede nemmeno per sbaglio. Presumo
quanto
meno
che gli interni siano degni di uno sceicco e del suo harem.
Perchè se così non
fosse, proprio non riuscirei a giustificare il
valore di quell'immobile (un milione e mezzo di euro, se non ricordo
malissimo). Capisco che il condominio
sia culo e camicia con il
Colosseo, ma se bastasse solo quello, allora a Roma non ci si
potrebbe permette nemmeno una tenda della Quechua.

A parte tutto, comunque, la situazione mi ha ri
portato alla mente
quando, più di qualche anno fa, avevo cominciato a girare per Torino
per tro
vare casa. Alla fine ce l'ho fatta, entrando nelle fantastiche
e sconosciute
lande dei mutui bancari. Addossandomene uno petulante
come una scimmia urlatrice che mi terrà prigioniero almeno per i
prossimi quattro o cinque governi Berlusconi.

Non raramente, comunque, mi sono ritrovato in situazioni al limite
del
grottesco, come nelle due tavole qui sotto, narrate da un pezzo
di
cielo e senza personaggi in campo. Perchè non ce n'è bisogno.

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