10.10.16

Simon Stalenhåg


Classe 1984, Simon Stalenhåg è un acclamato concept designer scandinavo, noto prima di tutto per i suoi visual di genere fantastico che ritraggono tecnologie e creature meccaniche legate a doppio filo con l'immaginario sci-fi, ma immerse in iperrealistici paesaggi scandinavi. Il suo libro illustrato Ur Varselklotet è stato classificato dal Guardian addirittura come una delle "10 migliori distopie", in compagnia di prestigiose opere letterarie (Il Processo di Franz Kafka) e cinematografiche (Gattaca di Andrew Niccol).

I suoi lavori come concept artist e illustratore, hanno arricchito anche il mondo dei videogames (Ripple Dot Zero, del 2013) e del cinema (Searching for Sugar Man, celebre documentario premiato con l'Oscar nel 2013, diretto da Malik Bendjelloul e incentrato sulla storia del cantautore statunitense Sixto Rodriguez). Detto questo, Stalenhåg è semplicemente quel che appare. Un fine visionario che riesce a dare calore alle proprie opere con una meravigliosa, incredibile atmosfera realistica. Qui sotto trovi una selezione dei suoi lavori più belli (clicca per ingrandire). QUI, invece, il suo sito ufficiale.




















6 commenti:

Marco Bertoli ha detto...

Come lavora, a tempera?

Mi piacerebbe vedere un artista così dotato applicarsi a un'utopia invece che a queste angosciose distopie… :-) Sono ingenuo, lo so.

LUIGI BICCO ha detto...

No. E' un artista digitale. Tecniche miste, insomma, ma che hanno a che fare tutte con un monitor e una tavoletta grafica. Dagli "zoom" che posta insieme alle sue illustrazioni (che trovi sul suo sito), noterai che la texture è sempre la stessa. E nonostante questo riesce a raggiungere vette di realismo davvero impressionanti.
Utopie dipinte? In realtà credo che di lavori di quel tipo ce ne siano parecchi. Di illustratori che lavorano solo in quel senso, però, non ne conosco molti. Al momento mi viene in mente solo Alex Andreev (www.ugallery.com/alex-andreev), ma tecnicamente non è bravo quanto il buon Stalenhåg.

CREPASCOLO ha detto...

Bravo Simon Stalenhåg. Neve e freddo e Mio Mao cyborgs alieni giganti che inciampano in una sopra elevata ed arrivano tardi al provino per il pupazzone cattivo del primo Ghostbuster. Probabilmente il paradiso è un posto così. Viaggi x miglia e miglia con il cruise control e di fianco hai il tuo bicchierone ripieno di american coffee di Starbucks e incappi in naugragi di sonde extraterrestri o in spore senzienti che hanno cucito insieme un incubo steampunk che ti sorride come in un video degli Skunk Anansie o dei Soundgarden. Spero che qualcuno in SBE o Bao o Cosmo veda questa roba. Anche in Disney.

LUIGI BICCO ha detto...

@ Crepascolo:
Non credo che il buon Stalenhag abbia bisogno di essere notato ulteriormente. A quanto ho capito lavora parecchio già così.
Sono morto dal ridere, sul "Mio Mao cyborg". Come scrivono i 'ggiovani? Rotfl?

La firma cangiante ha detto...

Mamma mia, in gamba il ragazzo, affascinanti davvero anche le idee e le visioni messe in opera nei suoi lavori. Chapeaux, non lo conoscevo!

LUIGI BICCO ha detto...

Il ragazzo ha le doti e si applica pure parecchio :)

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