Una collana regolare di romanzi wester in edicola non si vedeva da parecchio (a parte il tentativo della Cosmo di qualche anno fa, durato appena una manciata di uscite). Mi sembra evidente che tra cinema, fumetti, televisione e letteratura, il genere stia vivendo, da qualche anno, una nuova giovinezza (ma senza esagerare). La Gazzetta quindi ne approfitta e da domani, 2 agosto, piazza in edicola questo nuovo collaterale, Western Stories:
"Una collezione di storie indimenticabili, dedicata a tutti gli amanti del mitico e selvaggio west. Grandi romanzi, per immergersi in un’atmosfera unica, tra indiani, pionieri, sceriffi e sparatorie all’ultimo sangue. Pubblicazioni uniche e introvabili, capolavori della letteratura western degli anni ’70, rivedranno la luce, per catapultare vecchi e nuovi appassionati nella frontiera più ostile e selvaggia. Carica la tua rivoltella e preparati al duello di Western Stories".
La collana è composta da 30 volumi (ognuno dei quali costerà 5,90 euro) e tra le prime dieci uscite ci trovi quegli scrittori che hanno elevato il western a genere letterario nelle decadi passate, da Zane Gray a Ernest Haycox, da Louis L'Amour a Gordon D. Shirreffs, da Lewis Byford Patten a Hunter Ingram.
L'esperimento, insomma, mi sembra interessante. Anche se personalmente non gradisco il richiamo forzato del primo volume (che urla al lettore di Tex) e quel tipo di illustrazioni un po' sempliciotte e dai colori fosforescenti (ed è un peccato, perché la grafica invece è abbastanza adeguata).
Se ti interessa, qui trovi il sito dedicato alla collana con alcune informazioni (ma sempre meno di quante te ne ho date io).
8 commenti:
La letteratura western, che negli USA ha ancora una certa popolarità (Louis L'Amour era lo scrittore preferito di Ronald Reagan) e a cui ha dato un contributo significativo un grande autore del giallo come Elmore Leonard, fuori di lì non ha mai preso piede. Io ricordo con affetto un vecchissimo volume di racconti tradotti di Zane Grey che leggevo da bambino, non mi sento tuttavia troppo incline a riaprirlo.
Sono d'accordo sulla qualità un po' dozzinale delle illustrazioni di copertina ("dozzinale" l'ho detto io, non tu, ma so che era quello che pensavi).
IL bellissimo volumone Einaudi con la raccolta di tutti i racconti western di Leonard è quasi un obbligo, per chi subisce il fascino del genere. E anche certe cose di Cormac McCarthy, a dire il vero.
Di L'Amour qualcosina ho letto. Di Grey no, ma sarei curioso.
"Dozzinale" l'hai detto tu, infatti, ma sono sicuro fosse quello che tu credevi io stessi pensando ;)
P.S.: Se ti interessano le suggestioni di quell'epoca, ti consiglio caldamente "Il Figlio" di Philipp Meyer.
Non so, la cosa mi incuriosisce anche parecchio, però proprio per la scarsa conoscenza di questo genere e di questi autori che abbiamo qui da noi (o almeno che io ho) non saprei proprio cosa andare a pescare nel mucchio, ovviamente è escluso che l'iniziativa si possa seguire, magari un assaggio randomico...
L'ho segnalata perché è un'iniziativa interessante. Ma anche per quanto mi riguarda, non ho né la voglia né il tempo di seguirla. E poi, come al solito, andiamo al risparmio.
Come dicevo, però, se mi capita per le mani Lo Svelto e il Morto di L'Amour o altre cose di Zane Grey, magari un pensierino ce lo faccio. Diciamo che, fondamentalmente, se ho voglia di leggere western, mi vado a cercare qualcosa in libreria.
In questi giorni ho cercato il primo numero di questa collana nelle edicole del mio quartiere, con scarsi risultati (una di quelle più fornite è chiusa per ferie).
Per curiosità ho cercato Zane Gray in ebook e ho trovato Il ranger del Texas nell'edizione Meridiano Zero: https://www.amazon.it/ranger-del-Texas-Zane-Gray-ebook/dp/B01FWVGXUW/ref=sr_1_1?s=digital-text&ie=UTF8&qid=1470634193&sr=1-1
Non so poi come sia andata a finire, né ho seguito la cosa. Mi sembra di aver visto in un'edicola il primo volume, poi ne ho perse completamente le tracce.
Quella di Meridiano Zero è una vera e propria collana ("Collana West") che per ora conta solo quattro o cinque volumi pubblicati in più di due anni. Immagino stiano pubblicando le cose più interessanti di quegli anni dedicati al genere.
Seguite il western senza farvi troppi problemi, ragazzi, perlomeno quello più recente che si può trovare (con qualche difficoltà) nelle librerie. Grey ormai è trapassato remoto (il suo è un West romanticizzato fino alla melassa) mentre L'Amour può difficilmente soddisfare il gusto dei lettori di oggi. Tra i grandi che forse potrebbero piacere c'è Shirreffs, che secondo me è un sempreverde. Per il resto affidatevi a McCarthy (non è possibile non leggere "Meridiano di sangue", a prescindere dal genere), ai nostri Jacurti e Barbieri, a Lansdale. Non dico a Leonard perchè ci sono solo i suoi racconti, citati ormai in ogni dove. Poi ovviamente ci sono i singoli romanzieri (Punke, Meyer, Williams, Everett) ma anche qui le pubblicazioni sono ridotte all'osso. Se volete qualcosa di diverso vi consiglio il romanzo di Ligotti "Il buono, il brutto e il figlio del cattivo" oppure, per il loro valore storico e oserei dire culturale, i racconti di Robert Howard ("Sfida al Canyon infernale" oppure quelli contenuti nella raccolta in doppio volume di Urania Horror uscita nel corso del 2015). Come potete vedere dal mio blog, a fare la parte del leone nel western è sempre il cinema (infatti ho pubblicato più recensioni di film che di libri) e devo dire che ultimamente la siccità si è sentita di meno (diversi titoli sono usciti anche doppiati e altri ne arriveranno).
Sono d'accordo, Mario. Nonostante io non disdegni qualche chicca datata, il western recente è molto più succulento. Mi ricordo che sul tuo blog hai parlato di molti di quei libri che citi. Molti li ho anche letti e oggi la scelta è molto più ampia di un tempo.
Considero l'antologia dei racconti di Leonard una vera e propria pietra miliare. Negli ultimi tempi mi è piaciuto molto "La Foresta" di Lansdale, mentre non nego di aver avuto qualche problema nel leggere "Meridiano di Sangue" (e lo dice un fan di McCarthy).
Per quanto non sia solo un western, io ti consiglio invece "Il Figlio" di Philip Meyer.
Il cinema di genere, poi, grazie a dio sta vivendo davvero una nuova giovinezza.
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