Ti ho già spiegato qui chi è Malika Favre e ti ho anche mostrato qualcuno dei suoi lavori. Nel frattempo, Malika ha realizzato parecchie altre illustrazioni e ha avuto il tempo di maturare e diventare, non sto esagerando, uno dei migliori talenti compositivi in circolazione. Il suo stile si è ulteriormente affinato a dimostrare, ancora una volta, che la semplicità premia.
Alcune delle sue illustrazioni tra quelle che ti propongo qui sotto, realizzate appunto negli ultimi tempi, sono pregne di una meravigliosa carica espressiva. Super portento, gran complimentoni a Malika.
7 commenti:
...alla faccia della semplicità. c'è piu' lavoro dietro a ognuna di queste illustrazioni che in mille riproduzioni iperrealiste!!! (e tu dovresti saperne qualcosa, visto che la "sottrazione" è anche la tua cifra:-) (io, almeno narrativamente parlando, sono invece barocco ed azzimato, ma è perché sono salentino, credo:-)))
Bellissimi lavori...guardando queste opere mi viene voglia di bere un Martini shakerato, non mescolato...
@ Omar:
Quella semplicità costa sudore, fatica e sanità mentale. Cerco sempre di sottolinearne la bontà proprio perché non ha nulla da invidiare a tecniche più arzigogolate. Come sai, nel mio piccolo cerco da sempre di perseguire questa via della forza.
E non per sviolinare, caro mio, ma ce ne fossero di più, di scrittori barocchi o "azzimati" come te :)
@ Luca:
Lo spirito "bevereccio" di Depero aleggia sempre tenace nei giovani illustratori di un certo tipo :)
Sono veramente belle.
Purtroppo di illustrazione non ne capisco niente (a parte l'amore per le simmetrie, e l'omaggio a Escher nella 14, quello lo vedrebbe anche un ciuco) perciò mi limito a comunicare la mia personale sensazione: sembra tutto fatto di metallo, anche i pochissimi panneggi sembrano fogli di alluminio. E' una visione spietata, ma molto bella.
@ JD:
Ti sei espresso benissimo, nonostante tu dica di non capirne niente. Metto solo una virgola, un dubbio, sul quanto una certa visione possa voler risultare effettivamente "spietata". Io, ad esempio, ci vedo tanto calore nonostante il tratto "freddo" :)
Grazie. Certo, è la mia visione. Non nego che ci sia "calore": anche un pezzo di ghiaccio può ustionarti la mano. Aggiungo solo una cosa curiosa: stamani, mentre lavoravo, dopo aver visto questo ho avuto voglia di ascoltare "Telekon" di Gary Numan.
P.S.: aspetto il post su Howard...
Gary Numan non lo sentivo nominare da un po' :)
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