25.11.14

Il Figlio del Cimitero


Per una strana serie di motivi dettati dal caso, sono rimasto lontano da Neil Gaiman per un po' di tempo. Di suo (e parlo solo di romanzi) ho letto Nessun Dove, Stardust, I Lupi nei Muri, Coraline e il bellissimo American Gods (mia moglie anche Il Cimitero senza Lapidi e altre Storie Nere e L'Oceano in Fondo al Sentiero).
Il Gaiman romanziere mi è sempre piaciuto, anche se spesso tende a cascare in un certo manierismo di genere che per quanto non risulti mai stucchevole, ammorbidisce certi passaggi che meriterebbero invece una mano un po' più pesante (sarebbe bellissimo vederlo all'opera con Tim Burton, prima o poi). Il Figlio del Cimitero (The Graveyard Book) è un romanzo per ragazzi per il quale Gaiman ha vinto il premio Hugo e il premio Locus nel 2009 (nel settore letteratura fantastica) e la Carnegie Medal nel 2010 (premio dedicato alla letteratura per ragazzi).



Qui si narrano le vicende di Bod, ovvero Nobody Owens, ragazzino rimasto orfano in seguito allo sterminio della sua famiglia per mano di un misterioso assassino chiamato Jack. Lo spirito della madre riesce tuttavia ad affidare il piccolo a due coniugi fantasma (gli Owens, appunto) le cui spoglie giacciono nel vicino cimitero. Con il passare del tempo il piccolo Bod sviluppa poteri speciali e cresce insieme alla sua nuova, strana famiglia, composta da pittoresche e soprannaturali figure come il criptico tutore Silas, la maestra miss Lupescu (conosciuta anche come "Il Mastino di Dio") o la sua amica Liza Hempstock, una strega sepolta giovane in terreno sconsacrato.


La versione Mondadori si rifà a quella originale, impreziosita dalle bellissime illustrazioni in bianco e nero di Dave McKean (spesso, come sai, dove c'è l'uno c'è anche l'altro). In Inghilterra si conta anche una ristampa illustrata con altrettanto fascino dal bravissimo Chris Riddell e, com'è ormai usuale per le opere di Gaiman, un adattamento a fumetti (a sua volta vincitore di un Harvey e di un Eisner Award) scritto dallo stesso autore e disegnato da nomi grossi come David Lafuente, Scott Hampton, P. Craig Russell e Kevin Nowlan (qui sotto la cover firmata da Riddell e quelle dei primi due comic book).



Nelle intenzioni di Gaiman, questo romanzo avrebbe dovuto rappresentare, sin dal titolo, la sua versione de Il Libro della Giungla (The Jungle Book, appunto), ma ambientato in un cimitero. Ma lo scrittore inglese, per sua stessa ammissione (e la cosa non può che rendermelo ancora più simpatico), non si è mai sentito in grado di replicare davvero l'intensità narrativa del buon Rudyard Kipling.

Lontano dai macabri e gotici arzigogoli narrativi di Coraline, Il Figlio del Cimitero rimane una lettura piacevole costellata da un ricco immaginario ancora tutto da esplorare, bisogna dirlo, e che probabilmente vedrebbe una migliore consacrazione sullo schermo di un cinema.

Il Figlio del cimitero | Neil Gaiman
Mondadori (2009) - 344 pp., 17,00 euro

3 commenti:

La firma cangiante ha detto...

Mi piacerebbe leggere con Laura ancora qualcosa di Gaiman (per ora abbiamo letto solo I lupi nei muri), dici che questo potrebbe essere adatto per gli otto anni di Lauretta? Non so, l'incipit con la famiglia sterminata da un assassino mi spaventa un po'...

LUIGI BICCO ha detto...

Non saprei dirti. In effetti il romanzo si apre così, ma tieni conto che da lettore entri a "cose" già fatte. Non ci sono scene particolarmente truculente e da lì in poi men che meno. Potresti dargli un'occhiata al volo, perché la situazione prende piede sin dalle prime righe. Anche Coraline potrebbe andare bene, anche se potrei non ricordare nel dettaglio certe scene. Con Stardust vai tranquillo, invece.

La firma cangiante ha detto...

Thanks ;)

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