24.1.14

Se stai scrivendo una storia (o più di una)...


Se stai scrivendo una storia (o più di una) che per forza di cose DEVI sapere come comincia, DEVI sapere come finisce e DEVI sapere pure cosa piazzarci in mezzo punto per punto (e quindi non puoi farti rapire dallo stream of consciousness come fa, che so, Stephen King) e nonostante tutto questo hai cominciato a lavorare direttamente su un foglio bianco di word, le possibilità sono 3:

1. Sei uno scrittore scafato con il peso dell'esperienza e quindi hai già scritto tante storie. Nel qual caso hai tutta la mia invidia e, allo stesso tempo, tutta la mia ammirazione.

2. Hai già scritto storie ma non ti sei mai reso conto di aver sbagliato tutto fino a questo momento (o sei un inguaribile masochista).

3. Non hai esperienza e di conseguenza non ti sei ancora reso conto che stai sbagliando tutto. E in parte sei giustificato, ma solo se alla fine te ne accorgi.

La scrittura esige materia: risme di fogli bianchi, buste A4 trasparenti, penna bic nera o blu, evidenziatore, post-it colorati, forbici, nastro adesivo, cutter. E le mani. Ah, e poi l'elemento più importante di tutti: la testa.

E attento al tempo. Sa essere cattivo, quando vuole: se hai progettato di dedicare a quelle storie due o tre mesi e alla fine quei mesi diventano quattordici (perché di mezzo ci è passato un pessimo, pessimo 2013), ti fai tante domande a cui non puoi dare risposta. Ti tocca di nuovo aspettare.







7 commenti:

La firma cangiante ha detto...

Eh, mestiere dannatamente difficile dev'essere quello dello scrittore. Quanto mi piacerebbe saper mettere giù qualcosa che pian piano prenda forma concreta. E' una cosa che difficilmente puoi fare nei ritagli di tempo, di tempo devi averne e anche molto. E poi ci vuole una forza di volontà che sono certo di non avere. Ci vuole metodo, concentrazione e chissà quante altre cose.

Il metodo che usa Stephen King non deve essere male visti i risultati. Forse funziona perché lui è Stephen King però...

Patrizia Mandanici ha detto...

Oh mamma...Spero di poter vedere al più presto i risultati di tanto lavoro. Intanto ti mando il mio incoraggiamento - ma vedo che hai inquadrato bene la cosa, quello è importante.

sartoris ha detto...

bhe bhe bhe, grandi novità in arrivo, allora :-)

LUIGI BICCO ha detto...

@ Dario:
In realtà, più di uno scrittore (sembra) si affida allo stream of consciousness. Mi lascerei andare anch'io, lo preferisco. Ma va bene quando hai una serie di personaggi che devi far crescere e quando vuoi farti sorprendere dalla trama strada facendo. I miei personaggi sono già belli pasciuti e non potevo assolutamente farmi "sorprendere" dalla trama. E nemmeno è il mio mestiere, pensa che fatica :)
Si, per King ha funzionato a meraviglia, direi.

@ Patrizia:
Grazie per l'incoraggiamento. Ho inquadrato bene la cosa, dici? Forse era anche l'unico modo per portare a termine il compito e a casa la pelle :)
Comunque si, credo che prima o poi, in una forma o nell'altra, la cosa possa passarti sotto gli occhi.

@ Omar:
Si spera, in realtà. Ma non è detto che tutto questo lavoro possa portare davvero a qualcosa. E' questo il bello. Mica ci piace vivere sugli allori, mica. Spero possa essere invece un anno di grandi novità per te, Omar. Che quando IO parlo di scrittura e TU passi da queste parti, mi tolgo il cappello e chino il capo, con la sensazione di aver appena bestemmiato in malo modo ;)

CREPASCOLO ha detto...

Mi permetto di sfatare la leggenda che quella sagomaccia di Steve - non diresti mai che è un mattacchione, considerato quel suo sorriso da borderline che è ormai un tic - ha contribuito ad alimentare in tonnellate di interviste e nel famigerato saggio On Writing. Se non consideriamo il suo I Was a Teen-age Werewolf - in cui il ns sviscera il suo amore incondizionato per Lucio Dalla
( " se Tiz Sclavi si nascondeva dietro il nickname Francesco Argento per la sua passione per Guccini e Dario, io ancora oggi sogno al pensiero che l'America è lontana/ dall'altra parte della luna ! " ) - TUTTE le long e short stories del King sono state scritte sul retro di post-it in un ascensore panoramico di un centro commerciale del Maine. E' una sorta di rito: Steve entra con la sua giardinetta, scende fino agli inferi ( " un parcheggio su sei livelli sotto il suolo: dovunque vai senti passi in lontananza, sempre , anche quando il posto è vuoto" ) e risale con l'ascensore fino all'ultimo piano ( " dove sono le sale cinematografiche in cui non sono mai entrato, anche se spesso in cartellone era un film tratto da un mio post-it " ).
L'elevator è lentissimo e si ferma ad ogni piano. Lo scrittore ha tempo di fissare negli occhi - brr - tutti i suoi compagni di viaggio. Quando guadagna l'uscita ha già preso appunti sufficienti per riempire 400 pagine ( " il ciclo della Torre Nera è nato dopo un duello oftalmico con una combo di Harry Dean Stanton e Angela Lansbury e mi è rimasto materiale anche per il plot di Misery ").

Chiaro, gringos ?
NON scrive tutti i gg dell'anno meno il suo compleanno, Natale ed il quattro luglio.
Estrae la matita e riempe di scarabocchi un foglietto giallo unto e bisunto per il tempo sufficiente ad ascoltare un pezzo dei Gorillaz ( okay , in remix ) e passa tutto il tempo restante, dall'alba al crepuscolo, a bordo piscina mangiando semi di zucca senza sgusciarli - è un uomo bizzarro - e bevendo cappuccino alla cannella - ho detto che è bizzarro ? - sganasciandosi come un cavallo di Jacovitti mentre ascolta per la milionesima volta Disperato Erotico Stomp e Washington ( " tu vuoi andare a Washington / ma cosa vai a fare laggiù / è solo un sasso, non si vede un casso ).
Cattivo.


LUIGI BICCO ha detto...

Certo che non scrive tutti i giorni dell'anno. Perché fa scrivere al posto suo la moglie e il figlio :D

CREPASCOLO ha detto...

Joe Hill ? è matto come una lepre marzolina : bazzica i fast food e si ispira meditando sulle macchie di Rorschach impresse sulle tovagliette dai clienti che si detergono dal ketchup e da altre salse.

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