Su quanto io consideri Bernie Wrightson un gigante dell'illustrazione anche al di là dei nostri tempi e sul suo portfolio dedicato alle sue opere a corredo dei racconti di Edgar Allan Poe, ti avevo già parlato qui. La questione è che ogni tanto ci devo tornare sopra. Perché quando mi tornano sotto gli occhi certe sue illustrazioni, mi viene sempre difficile pensare che possa esistere qualcuno del suo stesso livello. Forse in campo prettamente horror, sarei propenso a farlo gareggiare con certe cose di Richard Corben. Ma purtroppo per Corben, la produzione di Bernie è spaventosamente più ampia.
Bernie Wrightson fa paura. Sembra vivere in tempi non suoi. E al di là delle sue comunque stupende incursioni nel mondo dei comics (e non sono mica poche), quello che è stato in grado di realizzare per la letteratura fantastica e horror ha dell'incredibile. Tra le altre cose ha illustrato Edgar Allan Poe, Mary Shelley, Stephen King, Lyon Sprague DeCamp e parecchi altri. E i portfolio dedicati alle sue opere si sprecano: The Art of Wrightson: A Pop-Up Portfolio, The Berni Wrightson Treasury, Bernie Wrightson's Frankenstein, Berni Wrightson: A Look Back, Berni Wrightson: Back for More e via discorrendo.
10 commenti:
ah! come mi ha terrorizzato il vecchio Bernie da ragazzino su certi albi Marvel non lo ha fatto più nessuno: semplicemente un grande, davvero...
Bravo Luigi, riesci sempre a ricordarmi quanto ho amato il fumetto a stelle a strisce e come abbia forgiato il mio immaginario (assieme a quello di altri millemila fan sparsi per il globo;-)
Di Bernie Wrightson ho alcune illustrazioni in un antologico della Paper Tiger, e non sfigura affatto accanto ad altri autori come Peter Andrew Jones, Bruce Pennington, ecc.
Proprio in quel volume, mi pare, avevo scoperto che aveva formato insieme a Kaluta e altri due che non ricordo una studio che si chiamava appunto "The Studio", con cui probabilmente mosse i primi passi nel mondo del fumetto.
In uno dei volumi della Planeta dedicati al classici di House of Mystery/House of Secret dicevano però che col tempo (e forse col sopraggiungere di problemi di salute) la qualità del suo lavoro, almeno nei fumetti, era molto calata.
Io mi tengo ben stretto il mio "Ulula il vento nel camino" (Badtime Stories) della Comic Art!
Hai messo due volte l'immagine del Mostro che prende per il collo il Barone Frankenstein: forse sono due immagini lievemente diverse e non me ne sono accorto?
Ah, gli "altri due" erano Barry Windsor-Smith e il mio adorato Jeffrey Jones.
@ Omar:
Che poi, appunto, è lo stesso immaginario che mi appartiene. Bernie è un grande a tutti gli effetti. E come te, ricordo in particolare certe sue cose. Il suo Swamp Thing su tutti, dove ricordo che guardando le sue tavole sentivo gli odori e l'umidità della palude :)
@ Luca:
Nomini proprio Kaluta e sappi che per quanto mi riguarda, arriva appena appena dopo Wrightson. Quello "Studio" che citi è roba d'altri tempi, 4 nomi da far venire i brividi. Bisognerebbe proprio avere un libro come QUESTO, ad esempio :)
Comunque, per quanto abbia passato fasi calanti, avercene di illustratori del genere...
No, la doppia immagine nel post era proprio un errore. Tolta.
Anche quel libro venne edito dalla Paper Tiger e mi pare fosse pure piuttosto vecchio (tardi anni '70).
Si, dovrebbe essere del '78 o '79. Comunque erano quattro Dei. Guarda che belli che erano QUI :)
Un Gigante vero, alcune tavole sembrano le incisioni del Dorè
Bernie ha avuto qualche problema con la china - non ricordo i dettagli, ma la info è ricavata da una intervista a Jim Starlin su qualche albo Star Comics, probabilmente uno dei quattro numeri della mini Punti di Vista serializzata sul Punitore - ed è rimasto senza disegnare fino a che " The Bishop" Starlin non gli ha consigliato di inchiostrare con il pennello. Sarà un caso , ma da The Weird in poi ( The Cult e la citata Point of Views ), il suo tratto si è fatto + essenziale, meno morbido e dettagliato. Alle figure sinuose e contorte di Swamp Thing sono successe le mascellone e le complessioni titaniche
( Frank Castle sembra il nonno del dolce Remi ). Un mix dei due Bernie è rintracciabile nella famigerata prima mini del Punisher appaltata alla Event Comics di Quesasa ( Castle si è suicidato, ma torna indietro quale immortale angelo vendicatore ). Diciamo che è la strada di un Phil Winslade con il freno tirato. Artista dotato , indeed.
@ Salvatore:
Ecco, appunto. Io non volevo dirlo per risultare troppo azzardato. Meno male che almeno non sono l'unico a pensarlo :)
@ Crepascolo:
Vero. Punisher P.O.V. è davvero particolare, come segno. Ma sai cosa? Mi sa che si è dovuto adattare allo standard Marvel. Tanto per dire.
"Bernie ha avuto qualche problema con la china"
Adesso mi è tornato in mente che in quel volume si parlava appunto di allergie alla china o una roba così. Dovrei controllare, ma mi pare fosse proprio una cosa del genere, non problemi agli occhi o genericamente di salute come avevo scritto sopra.
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