23.3.17

Di nuovi cavalieri oscuri, sterminatori di bisonti, vecchi piegati e Dottori spillati

BATMAN #1-3
di AA.VV. | RW Lion
16,8x25,6 cm, 72 pp. a colori | euro 3,50


In occasione dell'evento Universo DC Rinascita, anche Batman ricomincia da uno e lo fa con un nuovo quindicinale che raccoglie varie serie.
In quella principale, scritta da Tom King e disegnata da David Finch, il cavaliere oscuro si ritrova ad avere a che fare con due nuovi (super) eroi in città, un uomo e una donna che volano e spaccano cose a caso, cercando di ergersi a nuovi difensori di Gotham.
In Detective Comics, Batman sa che una presenza oscura nella sua città sta organizzando le forze per togliere di mezzo lui e (kapùt) tutta la sua bat-famiglia. E così, immantinente, organizza una squadraccia di ragazzini e ragazzette: Red Robin (che prima era solo Robin), Spoiler (un velo pietoso su questo terribile nome da battaglia), Orphan (che prima era Batgirl) e Clayface (che fino a ieri era uno dei cattivi) e li fa addestrare dalla nuova agguerrita Batwoman, che poi in realtà è sua cugina il quale padre, fratello della madre di Batman, non vuole che frequenti Bruce Wayne. 
Una puntata di "Anche i Ricchi Piangono" scritta da James Tynion IV e disegnata da Eddy Barrows.


In Nightwing Rebirth assistiamo invece alla rinascita dell'eroe. Dopo aver prestato servizio in un'oscura organizzazione che non si capisce bene cosa facesse, Tim Drake si infiltra in un'altra organizzazione ("la Corte dei Gufi") che non si capisce bene cosa faccia, fingendosi alle loro dipendenze solo per estorcere certe informazioni. Tim Seeley scrive e autori vari disegnano (molto bene Yanick Paquette nel primo numero).
A parlarne così sembra tutto una vaccata, mi rendo conto, ma a dire il vero i primi tre albi si sono lasciati leggere senza fare capricci.

TEX - GLI STERMINATORI
di G. Bonelli, A. Galeppini | Sergio Bonelli
22,5x30,5 cm, 52 pp. a colori | euro 8,90

Per festeggiare i 100 anni dalla nascita del buon Aurelio Galeppini, sulla serie "alla francese" di Tex è stata inserita questa ristampa di una vecchia storia, scritta all'epoca da Gianluigi Bonelli, che fu realizzata per un albo fuori serie dove i disegni di Galep avrebbero goduto di più ampio respiro. Qualcuno ha poi pensato che il pubblico non fosse pronto (gli uomini in nero?) e fu quindi inserita all'interno di un numero della serie regolare (il 134 uscito nel 1971). Colorate per l'occasione da Oscar Celestini, le grandi tavole firmate da Galep offrono in effetti un punto di vista nuovo sulle genuine capacità di illustratore del disegnatore grossetano.


Per quanto riguarda invece la storia, non è che ci sia da dire più di tanto. E' di quelle semplici e senza fronzoli: nel territorio protetto degli Utes, un gruppo di cacciatori semina morte tra i bufali come se non ci fosse un domani e Tex, in compagnia del solo Tiger Jack, insegue i responsabili risalendo tutta la piramide dei peccatori fino ai diretti responsabili, un agente per gli affari indiani e un losco affarista, e a botta di mazzate dietro la nuca gli chiede di smetterla. E loro la smettono, scappando con le braghe in mano.
Lettura asciutta e snella senza troppe pretese, che serve a ribadire ancora una volta perché Galep l'era quel che l'era.

VECCHIO LOGAN
di M. Millar, S. McNiven | Panini/Gazzetta
Totxtot x 3 e 14 cm, 120 pp. a colori | euro 3,99

In occasione dell'uscita del film Logan, Panini e Gazzetta ne approfittano per lanciare in edicola una nuova collana Serie Oro (di cui carta superlucida e prezzo non mi sono mai piaciuti), dedicata questa volta a Wolverine. E sul primo numero ci hanno ovviamente piazzato proprio Vecchio Logan, la storia che ha ispirato (ma proprio alla lontana), la pellicola ora in tutte le sale. Buon per me che con quattro euro meno uno spocchioso centesimo (prezzo lancio, eh) sono riuscito a portarmi a casa la miniserie in questione che non avevo mai letto per intero.
Poco da dire. La storia di basa su premesse interessanti, un logan invecchiato e contadino che arranca e suda in un mondo privo di supereroi e governato dai villain classici della Marvel che non ne vuole più sapere di sfoderare gli artigli, anche se deve far fronte a problematiche che invece esigerebbero una risoluzione più "drastica". Poi a casa sua arriva Occhio di Falco, vecchio, sciancato e cieco e insieme partono per un viaggio, come la coppia di "Non Guardarmi, Non ti Sento".


I disegni di Steve McNiven c'è a chi piacciono e a chi no. A me, che li trovo sempre particolarmente legnosi, non fanno impazzire. Il problema della scrittura di Mark Millar, invece, è sempre lo stesso. Buone prospettive all'inizio, ma che puntualmente si spengono in un grossolano susseguirsi di sboronate teatrali (vedi quello grande, grosso e verde che se lo mangia e poi lui gli esce dallo stomaco, manco fosse un episodio di Johnny Bravo). Diciamo che rispetto al suo solito, almeno qui ci ha ficcato un po' di presupposti in più. Da qui a considerare Vecchio Logan come una delle migliori storie di Wolverine (come dicono), ce ne passa e pure parecchio. Ma proprio assai. 

DOCTOR WHO #1-2
di R. Morrison, D. Taylor | RW Lion
16,8x25,6 cm, 32 pp. a colori | euro 2,95

Mi sono ritrovato i primi due albetti uno sopra l'altro in libreria. E che fai? Non li prendi? Anche no, vista questa insana abitudine di fare questi spillatini da 32 pagine che sembrano i volantini dell'Auchan. Poi però ci ripenso e invece si, giusto perché sono curioso.
Scritta da Robbie Morrison, la storia in due parti (titolo: Terraformazione) che inizia e finisce (sembra) proprio in queste prime due uscite, vede il dodicesimo Dottore (quello interpretato in tv da Peter Capaldi) e la sua aiutante Clara Oswald approdare su un pianeta artificiale che secondo i calcoli doveva essere ricoperto di neve e accarezzato da tempeste. Invece il Dottore e Clara si ritrovano in una giungla artificiale costruita da un bizzarro e ricco magnate che per farlo ha dovuto scomodare un'antichissima semi divinità che adesso si è risvegliata ed è incazzata nerissima.


La storia sembra un classico episodio della serie televisiva, rispettosa dei personaggi e dei relativi modus operandi. E' anche carina, eh. Mi è piaciucchiata. E a dire il vero, anche i disegni di Dave Taylor mi sono garbati. Plastici e dinamici il giusto. Insomma, mi aspettavo molto meno da una serie della Titan Books ispirata ad una serie tv. E invece.
Intanto ho ordinato numero 0 e 3. Si potrebbe pure proseguire a leggere, dunque, così come aspettare l'edizione in volume. Chi vivrà, vedrà. 

7 commenti:

MikiMoz ha detto...

Sto apprezzando molto le nuove trame di Batman, a patto che non le infarciscano troppo di superpoteri.
Per ora la deriva "sette-gruppi-militari" mi sta piacendo.
Anche l'idea della bat-famiglia allargatissima^^

Moz-

Luca Lorenzon ha detto...

Di questi ho letto solo Tex e, a suo tempo, Vecchio Logan. Pur con le criticità che giustamente gli attribuisci, quest'ultimo non mi è sembrato il peggior Millar, tutto sommato. Credo che le legnosità dei disegni di McNiven sia da imputare all'inchiostratore, che adesso non ricordo chi era ma che anch'io notai (mentre invece McNiven non aveva questo difetto in altri fumetti inchiostrati da altri).

La firma cangiante ha detto...

Effettivamente a leggerla come l'hai messa giù tutta la Bat-stuff sembra una gran vaccata :) Io intanto gli albi li ho lì e prima o poi li leggerò. Gli sterminatori mi solleticava ma poi ho fatto passo, invece Vecchio Logan. che ho acquistato, non mi era dispiaciuto affatto all'epoca del mensile e mi sembrò una delle cose migliori di Wolverine degli ultimi anni (degli ultimi anni, eh). Doctor Who?, ah, doveva essere da edicola, mai visto, dilemmi della distribuzione.

LUIGI BICCO ha detto...

@ MikiMoz:
Ci ho scherzato un po' sopra, ma come detto, i primi numeri si stanno facendo leggere volentieri. L'unica cosa è che io, al contrario di te, ho sempre preferito un Batman bello solitario. Ma mi rendo conto che fare baldoria da soli è dura.

@ Luca:
Non il peggior Millar, no. Ha fatto ben di peggio :)
Non ricordo chi sia l'inchiostratore, in effetti. Ma dev'essere lo stesso che lo ha seguito da quel momento in poi, visto che certe legnosità le ho notate anche successivamente a questo lavoro.
Ai suoi inizi, tra Meridian della Crossgen e i Nuovi Vendicatori, a mio parere era molto più sciolto.

@ Dario:
No, dai, Qualcosa di carino c'è. Poi, come dicevo sopra, se ti piace il concetto di Batfamiglia...
Vecchio Logan una delle cose migliori di Wolverine degli ultimi anni? Forse si. Ma tieni conto che non è una gran battaglia. Cose degne di nota non ne ricordo. E mi sa che dobbiamo tornare indietro fino a "Le Origini".
Vero. Adesso che me lo dici, il Dottore doveva finire in edicola. Ma della RW in edicola io ci trovo a stento Batman, figurati lui. Comunque se ti capita, buttaci un occhio. E' caruccio. Soprattutto per chi mastica già l'argomento.

Marco Bertoli ha detto...

Batman e Superman in italia furono pubblicati con continuità per tutti gli anni Sessanta dalla Mondadori, che poi non rinnovò la licenza. I due mancarono dunque dalle nostre edicole credo per un paio d'anni per poi tornare fuori, direi a cominciare dal 1971-'72 e per un altro paio d'anni, per un incredibile editore milanese che si chiamava Williams Inteuropa: un'intrapresa dilettantesca o poco più, con una grafica da ridere, colori sistematicamente fuori registro, un lettering fatto coi piedi, traduzioni approssimative e nessuna cronologia discernibile: storie recenti (di Adams-McNeil) si alternavano a storie disegnate da Dick Sprang o da Infantino; con Batman uscivano anche Lanterna Verde e Aquaman. Ma comunque Batman uscì così e fu così che io lo conobbi (avevo sette, otto anni) e per me, a differenza che con i fumetti Marvel che già leggevo, i fumetti DC sono sempre rimasti i fumetti «strani», misteriosi nella loro stranissima assenza di continuità e nei loro evidenti salti temporali e nella loro sporadica reperibilità in edicola.

Le sovrabbondanti, articolatissime offerte di Batman degli ultimi venti-trent'anni mi lasciano complessivamente freddo. Pensa che perfino il Batman di Miller non mi ha mai entusiasmato.

La firma cangiante ha detto...

È vero, di Wolverine non abbiamo letto cose memorabili da tempo e proprio per questo ho da tempo abbandonato il personaggio. Old man Logan era però una delle ultime cose che è valsa la pena leggere, poi Millar è uno sborone ma questo lo si sa.

Discorso Doctor Who: e sì che mi piacerebbe buttare un occhio, però non ho nessuna voglia di rincorrere gli editori, tanto meno la Lion. La loro distribuzione fa cacare? Peggio per loro, darò volentieri i soldi a qualcun'altro, nessun problema. Devo dire che è una casa editrice che non mi piace proprio per come lavora.

LUIGI BICCO ha detto...

@ Marco:
Per quel poco che ho visto, gli albi della Williams verranno effettivamente ricordati come un misterioso prodotto kitsch. E pensa che per quei primi dieci numeri, su ebay c'è chi è disposto a tirar fuori 150 euro.
Quell'aura di "stranezza", i fumetti DC l'hanno conservata anche negli anni 80 e 90. Il confronto con la Marvel è stato (giustamente) impietoso per decenni.

@ Dario:
Eh, caro mio. C'è chi può e chi non può. La RW non è certo una piccola realtà, ma effettivamente mi sfugge il perché non riesca a tenere nelle edicole almeno le due testate principali (Superman e Batman). Un po' mi spiace perché il mercato nelle edicole si sta restringendo poco alla volta e alla fine sono rimasti i soliti tre o quattro editori (tra grossi e meno grossi).

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