19.5.16

Samorost 3


Amanita Design è una società produttrice di videogame con sede a Brno, in Repubblica Ceca, che sin dall'anno della sua fondazione, il 2003, si è distinta con dei progetti indipendenti dal taglio particolarmente "autoriale". Perle di facile giocabilità che più che che guardare al gameplay vero e proprio, si sono rivelate piccole esperienze visive curate nei minimi dettagli.
Dopo essere stata più volte premiata nel corso di questi ultimi tredici anni con titoli come Samorost 1 e 2, Machinarium o Botanicula, quest'anno se n'è uscita con il terzo capitolo della loro serie più celebre, Samorost 3.

Se ai primi due capitoli avevo giocato non meno di una decina di anni fa (gratuitamente sul sito di Amanita QUI e QUI), per questo terzo capitolo ho colto la palla al balzo e l'ho provato con la scusa di volerlo mostrare a Teo (che alla fine ne è rimasto più affascinato di quanto immaginassi).


Il protagonista è un buffo ometto vestito di una calzamaglia bianca che vive con il suo cane al limite dell'universo, su un pianeta poco più grande di quello del Piccolo Principe, vicino a meteore ed asteroidi dalle bizzarre fattezze aliene. La storia, come sempre, prende piede da semplicissimi quanto singolari avvenimenti. In questo caso tutto inizia quando il protagonista, appena sveglio, vede cadere nel proprio giardino una misteriosa trombetta proveniente dallo spazio. Tutto qui.

  

L'ometto in questione esplorerà quindi nuovi e meravigliosi mondi, al cospetto di personaggi e luoghi fantastici trattati con una poetica onirica davvero affascinante. Per tacere di quanto sia riuscita la perfetta alchimia tra il gioco vero e proprio e l'aspetto interattivo con la sfera musicale: con la trombetta proveniente dallo spazio puoi, dopo averli scoperti, "ascoltare" i rumori della natura e reinterpretarli collezionando nel frattempo campioni e loop che puoi miscelare per il puro e semplice gusto di farlo.

Una storia articolata e affascinante (per quanto semplice e breve), una colonna sonora parecchio d'atmosfera e un impianto grafico realizzato a metà strada tra il collage fotografico e la grafica 2D, fanno di questo piccolo punta e clicca ricco di enigmi una meravigliosa e poetica favola per grandi e piccini.




 

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