28.4.16

Black Mass, come NON si fanno certi film


Diretto da Scott Cooper e scritto da Mark Mallouk, Black Mass è un thriller drammatico basato sul libro Black Mass: The True Story of an Unholy Alliance Between the FBI and the Irish Mob scritto da Dick Lehr e Gerard O'Neill che a sua volta riporta la vita di Whitey "Jimmy" Bulger, il secondo criminale più ricercato d'America (quando il primo era Bin Laden).

Bulger è stato uno dei più pericolosi boss di Boston che, contattato dall'FBI che gli propose di collaborare per arrestare la famiglia mafiosa degli Angiulo, finì per fornire poche notizie, spesso circostanziali, e sfruttare invece i suoi contatti al Bureau per togliere di mezzo i propri nemici. Scomparso in seguito al declino del suo impero a metà degli anni '90, fu latitante fino al 2011 (alla bellezza di ottant'anni), quando fu arrestato, processato e condannato a due ergastoli. Sulla sua storia, ti rimando ad un breve riassunto che Il Post pubblicò all'epoca dell'uscita del film nelle sale.

La pellicola firmata da Scott Cooper (Crazy Hearth, Il Fuoco della Vendetta) è venuta alla ribalta prima di tutto per il cast sontuoso che è riuscita a mettere insieme: Johnny Depp, Joel Edgerton, Benedict Cumberbatch, Kevin Bacon e Jesse Plemons. E poi è stata parecchio chiacchierata anche perché Depp, nel ruolo del protagonista, ha effettivamente sfoggiato una delle sue interpretazioni più intense.


Ci sono gli anni '70, la corruzione, le amicizie e le crudeltà tipiche di certi contesti che più che dai fatti veri e propri, ci sono state riportate da capolavori cinematografici di gente come Scorsese e Coppola.

Purtroppo, però, sul film non c'è molto altro da dire. Il più grosso difetto riguarda proprio il disimpegno nel caratterizzare il contesto criminale: al di là di poche note appenna accennate sulla vita privata di Bulger e delle sue imprese criminali, sembra di vivere in un mondo parallelo a quello reale, al sicuro dai rischi del mestiere. Bulger vive una guerra di strada riportata a chi guarda solo tramite le parole dei suoi luogotenenti o dagli uomini dell'FBI (che rubano la scena forse troppo spesso al boss). E a poco servono, a mio modo di vedere, un paio di terribili scene violente o i tentativi di "umanizzare" il protagonista con la questione dell'incidente del figlio (da quel momento bellamente dimenticato in ospedale per tutto il resto del film).


Un distacco sommario e inopportuno da quelle che dovrebbero essere le tematiche portanti e la fredda dinamica nel raccontare la "carriera" del criminale (che qui si "limita" ad ammazzare chi si pone sulla sua strada, ma sempre all'interno del suo stesso clan, senza una minima strategia), fanno di Black Mass una pellicola abbastanza trascurabile di cui poco o nulla rimane dopo la visione. A parte, come detto, la buona prova di Johnny Depp (che per la terza volta interpreta un criminale realmente esistito dopo Blow e Nemico Pubblico) e del sempre elegante Benedict Cumberbatch (che interpreta il fratello di Bulger, un politico che ha avuto un certo peso proprio a Boston come Senatore dello Stato del Massachusetts).


Un inferno ovattato e senza problemi, insomma, che dà anche l'impressione che la vita di Bulger non valesse davvero la pena di essere raccontata.

Riflessione a latere: non so quanto siano "veri" gli efferati omicidi descritti nel film, ma devo dire che ultimamente la tendenza di certo cinema è quella di voler raccontare la crudeltà di alcune scene, o la spavalderia di certi personaggi, attraverso violenti omicidi commessi alla luce del sole, a volto scoperto e davanti a decine di testimoni (e in Black Mass succede almeno un paio di volte). A me questa cosa fa sempre un po' incazzare, perché viene da chiedersi chi sarebbe tanto stupido, se non una persona a cui non importano le conseguenze, da mettere a rischio la propria impunità per capriccio. Non certo ad un boss che sta cercando di costruire un impero, mi dico. E per capirlo basta rifarsi agli altrettanto crudi ma molto più realistici "modus operandi" utilizzati dai personaggi di Quei Bravi Ragazzi o I Soprano.
Situazioni del genere oggi non solo stemperano l'aspetto realistico della vicenda, quindi, ma sono da considerarsi (quasi) pura fantascienza.

2 commenti:

La firma cangiante ha detto...

Questo film mi interessava, il contesto è quello in cui sguazzo più volentieri, magari più avanti gli concederò comunque una visione. Peccato.

LUIGI BICCO ha detto...

Come sai, anch'io ci sguazzo volentieri. Tu prova a guardarlo. Di trippa ce n'è pochina, ma qualcosa di interessante c'è.

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