14.1.13

Vendesi Tempo, Affare Sicuro di Paul Di Filippo


Paul Di Filippo è uno scrittore di fantascienza statunitense parecchio noto agli appassionati del genere. In Italia si è tradotto ben poco. La sua cosa più nota qui da noi è La Trilogia Steampunk che raccoglie (in un unico volume recentemente ristampato dalla Delos Books qui) il terzetto di romanzi brevi Vittoria, Il Feticcio Rubato e Walt ed Emily. E sempre i tipi di Delos hanno dato alle stampe anche il suo romanzo La Principessa della Giungla Lineare. Urania, invece, ha già avuto modo di presentare lo scrittore al pubblico nostrano, anni fa, con un'altra raccolta di racconti: L'Imperatore di Gondwana, comparsa sul numero 1520 della collana.

De Filippo ha avuto anche l'ardire di mettere mirabilmente mano ad una delle creature più belle di Alan Moore, Top 10, e scrivere una miniserie (in Italia raccolta in volume dalla Magic Press qui) disegnata da Jerry Ordway. Sto Parlando di Top 10: Oltre l'Ultimo Distretto, dal sottoscritto gelosamente custodito su qualche scaffale, al fianco di tutte gli altri volumi di Top 10.


Oltre questi titoli, purtroppo, si sono letti solo un pugno di estratti brevi stampati qui e lì (mentre in realtà di romanzi ne ha scritti parecchi). Ma nonostante questo lo scrittore gode di buona fama per le sue idee e per la sua scrittura priva di fronzoli e orpelli. Io ho letto la sua ultima raccolta, distribuita sempre da Urania a dicembre scorso. Si tratta di Vendesi Tempo, Affare Sicuro che dietro un titolo un po' alla buona (quello originale è Shuteye for the Timebrocker), si cela una buonissima manciata di racconti che spaziano, come è consuetudine di Di Filippo, dalla fantascienza di un certo tipo, ricercata e sottile, a quella di un altro tipo, sociale e riflessiva.


Di Filippo è divertente (quando vuole) e scrive parecchio bene, si. In questo libro ci sono dei gioiellini niente male. Soprattutto idee. Come nel caso del racconto La Piratessa, dove una donna pirata riesce a fuggire dalla maledizione che la teneva prigioniera nella cantina di un tizio che vive con la nonna, o in Billy Bud, un ragazzo vegetale che coltiva la sua compagna in un casolare che presto verrà scelto come set del film di un celebre regista. Entrambi i racconti all'epoca furono scritti per far parte di un affresco narrativo più ampio ambientato nella cittadina immaginaria e fantastica di Blackwood Beach, sulla costa del New England.

Altri esempi dell'originale inventiva di Di Filippo in questa bella raccolta, sono rappresentati da Abo-Rigeneratevi, che parla di una coppia che vuole tornare a fare vacanze all'epoca preistorica, accettando di regredire a quell'epoca stessa, Siamo Tutti Soli, Insieme, un giallo particolare che prende piede da una rubrica da giornalaccio che raccoglie le frasi migliori che le sono state inviate dai lettori e tutto va bene fin quando le frasi in questione sembrano "prevedere" alcuni bizzarri omicidi. Il Futuro Brilla sull'Iowa è un altro racconto potente che si può tranquillamente inserire nel filone steampunk, dove la cittadina di Lincolnopolis vive la vita più splendente possibile, ma sembra dovere tutto al Capitano Nemo di Verniana memoria. In Cacciatore d'Ombre assistiamo alla reclusione di un ragazzo capace di uccidere a distanza fissando solo la foto del soggetto da eliminare. Ne I Sutra Segreti di Sally Strumpet, il personaggio letterario di uno scrittore prende vita e sostituisce il suo stesso creatore nel posto che crede gli spetti di diritto.

Poi c'è una sperimentazione letteraria interessante. Todd Schorr: Quadri da un'Esposizione, un racconto che ne contiene parecchi altri. Si tratta di micronarrativa, una serie di lapidari scritti (ognuno una breve storia) realizzati da Di Filippo sfogliando il catalogo delle opere oniriche del pittore Todd Schorr (e in effetti merita, andatevelo a cercare o aspettate che ne parli io, perché lo farò senz'altro). Purtroppo i vari dipinti non sono presenti nel libro, ma il tutto è abbastanza curioso da meritare attenzione.

E infine ci sono un paio di gioielli (di genere) altissimi, di quelli che leggi davvero raramente e che, da soli, sarebbero bastati a rendere meritevole questa raccolta. Uno è Cronobrocker (racconto sotto il quale titolo si regge tutta la raccolta originale) che parla di una società distopica dove l'umanità ha scoperto un farmaco per restare sempre svegli, senza fatica. Dove per permetterti quel farmaco devi avere una copertura sanitaria che te ne garantisce l'uso. Se non hai la copertura, non prendi quel farmaco. Se non prendi quel farmaco, non resti sveglio, dormi. Se dormi sei un reietto, un barbone, un personaggio non degno di avere il proprio posto nella società.

Per non parlare poi di Questione di Prospettiva che in sole sei pagine, vi giuro, riesce davvero ad essere un piccolo capolavoro. Strutturato come la famosa filastrocca "C'era una volta un Re, seduto sul sofà..." (avete presente?), il racconto parla di un uomo che vuole scrivere un racconto ma non ci riesce, poi arriva la sua compagna e fanno l'amore e sul letto il tizio pensa a come potrebbe funzionare quel piccolo spicchio di quotidianità appena vissuto, da lì ad un centinaio d'anni. Il racconto riprende da dov'era iniziato, ma cento anni nel futuro. E riprende da quel punto per quattro volte in tutto, ma sempre con un balzo temporale di centinaia d'anni, dove a cambiare sono le situazioni, il linguaggio e le meccaniche. Un fenomeno di racconto.

Insomma, Paul Di Filippo è uno bravo.

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