Tuo figlio (nella foto qui sopra) la settimana scorsa non stava bene. Poi si è ripreso. Un lunedì qualsiasi lo riporti al nido e il giorno dopo è lì che vomita pari pari quello che mangia. E si ricomincia tutto da capo. In un mese di nido, ci sarà stato si e no un paio di settimane. Perchè te lo dicono tutti che tuo figlio, al primo anno, deve farsi gli anticorpi. E tu con lui. Perchè se pensavi di essere una vecchia roccia di quelle che non si ammalano mai, hai preso davvero una cantonata brutta. Ora torna tutto in discussione dopo che nel giro di un trimestre scarso ti prendi due volte il raffreddore (che non ti ricordavi più quando era stata l'ultima volta), la febbre di quelle buone, l'influenza intestinale e quella che ti prende alle ossa che non riesci a stare neanche in piedi. Per non parlare di tua moglie, che se n'è fatte anche di più.
E naturalmente, nonostante tutto, siete tutti e due in ufficio a lavorare.
Capita spesso che, come padre, vieni messo seriamente alla prova. Dopo una nottata in bianco dove hai dormito in media una decina di minuti ogni ora, ti fai delle domande. Te le fai mentre hai gli occhi gonfi, il mal di schiena e il collo che scricchiola.
Tuo figlio profuma, mica puzza come quelli degli altri. E a sette mesi, nudo sul fasciatoio, assomiglia più ad una pagnotta di pasta per la pizza. Ma stanotte è una pagnotta di pasta con un trentotto e mezzo di febbre. Cerchi di farlo dormire, ma lo fa solo se lo tieni sulla spalla. E devi camminare. Non si sa perchè, ma se ti fermi sei un uomo morto. Non puoi sederti, non puoi stare fermo sul posto, non puoi tenerlo in altre posizioni. E comunque anche quando si addormenta lo metti giù sul lettino e il suo sonno dura dai due ai cinque minuti. Poi sei di nuovo lì che devi cominciare tutta la trafila dall'inizio. E conti i minuti e le ore che non passano mai. E preghi perchè presto arrivi l'alba. Che quella notte lunghissima trovi una fine. Con la segreta speranza che con la luce arrivi anche un giorno nuovo dove tutto possa volgere al meglio. E lui possa stare bene, finalmente.
Tu impazzisci se non dormi di fila almeno un paio d'ore. Farlo a spizzichi e bocconi è una tortura. Ti viene in mente John Rambo nel primo film, quando in cella gli vogliono fare la barba al coltello e lui si rivede crocifisso in mano ai vietcong. Più o meno una cosa del genere.
Che certi picchi di tensione non sei mai stato bravo a gestirli. Che ti lasci andare a gesti convulsi e nervosi dei quali ti penti giusto un attimo prima di compierli.
Ti viene in mente anche che, probabilmente, è una prova alla quale tutti i padri dovrebbero sottoporsi. I nostri padri forse no, allora hanno delegato tutte le responsabilità alle proprie mogli, alle vostre madri. Ma non è giusto neanche così.
Teo è un bravo figliolo. E' tranquillo, non si lamenta mai, sorride a comando e, cosa rara secondo gli amici genitori, la notte dorme. Sempre. Non ne scappa una. Sette ore filate senza battere ciglio. Tu sei fortunato e lo sai. Non ti poteva andare meglio. Ma ci sono comunque certi momenti che non puoi fare a meno di sentirti una merda. Che per una notte che va male, stai subito lì a lamentartene. E sai già che se dovesse ricapitare, te ne lamenterai ancora.
Forse nessuno è un padre perfetto. Io no di certo. Quello che so è che cercherò di esserlo quando lui potrà capirlo davvero. Quando ce ne sarà bisogno. Intanto scusami, Teo. Scusa tuo papà, eh, che in fondo è solo un uomo che vorrebbe essere migliore di così. E continua a guardare con incantata ammirazione tua mamma, quella ragazza che ha sposato qualche anno fa e che nemmeno poteva immaginare potesse essere una mamma del genere. Una guerriera, una macchina da guerra, si. Una gran donna. Una gran mamma. Punto.
Ricordatevi dei vostri padri e delle vostre madri, figlioli. Che delle cose che hanno fatto per voi, se ne perde quasi sempre il ricordo.
E naturalmente, nonostante tutto, siete tutti e due in ufficio a lavorare.
Capita spesso che, come padre, vieni messo seriamente alla prova. Dopo una nottata in bianco dove hai dormito in media una decina di minuti ogni ora, ti fai delle domande. Te le fai mentre hai gli occhi gonfi, il mal di schiena e il collo che scricchiola.
Tuo figlio profuma, mica puzza come quelli degli altri. E a sette mesi, nudo sul fasciatoio, assomiglia più ad una pagnotta di pasta per la pizza. Ma stanotte è una pagnotta di pasta con un trentotto e mezzo di febbre. Cerchi di farlo dormire, ma lo fa solo se lo tieni sulla spalla. E devi camminare. Non si sa perchè, ma se ti fermi sei un uomo morto. Non puoi sederti, non puoi stare fermo sul posto, non puoi tenerlo in altre posizioni. E comunque anche quando si addormenta lo metti giù sul lettino e il suo sonno dura dai due ai cinque minuti. Poi sei di nuovo lì che devi cominciare tutta la trafila dall'inizio. E conti i minuti e le ore che non passano mai. E preghi perchè presto arrivi l'alba. Che quella notte lunghissima trovi una fine. Con la segreta speranza che con la luce arrivi anche un giorno nuovo dove tutto possa volgere al meglio. E lui possa stare bene, finalmente.
Tu impazzisci se non dormi di fila almeno un paio d'ore. Farlo a spizzichi e bocconi è una tortura. Ti viene in mente John Rambo nel primo film, quando in cella gli vogliono fare la barba al coltello e lui si rivede crocifisso in mano ai vietcong. Più o meno una cosa del genere.
Che certi picchi di tensione non sei mai stato bravo a gestirli. Che ti lasci andare a gesti convulsi e nervosi dei quali ti penti giusto un attimo prima di compierli.
Ti viene in mente anche che, probabilmente, è una prova alla quale tutti i padri dovrebbero sottoporsi. I nostri padri forse no, allora hanno delegato tutte le responsabilità alle proprie mogli, alle vostre madri. Ma non è giusto neanche così.
Teo è un bravo figliolo. E' tranquillo, non si lamenta mai, sorride a comando e, cosa rara secondo gli amici genitori, la notte dorme. Sempre. Non ne scappa una. Sette ore filate senza battere ciglio. Tu sei fortunato e lo sai. Non ti poteva andare meglio. Ma ci sono comunque certi momenti che non puoi fare a meno di sentirti una merda. Che per una notte che va male, stai subito lì a lamentartene. E sai già che se dovesse ricapitare, te ne lamenterai ancora.
Forse nessuno è un padre perfetto. Io no di certo. Quello che so è che cercherò di esserlo quando lui potrà capirlo davvero. Quando ce ne sarà bisogno. Intanto scusami, Teo. Scusa tuo papà, eh, che in fondo è solo un uomo che vorrebbe essere migliore di così. E continua a guardare con incantata ammirazione tua mamma, quella ragazza che ha sposato qualche anno fa e che nemmeno poteva immaginare potesse essere una mamma del genere. Una guerriera, una macchina da guerra, si. Una gran donna. Una gran mamma. Punto.
Ricordatevi dei vostri padri e delle vostre madri, figlioli. Che delle cose che hanno fatto per voi, se ne perde quasi sempre il ricordo.
14 commenti:
I miei genitori mi hanno sempre detto che per i primi tre mesi non ho quasi mai dormito di notte, ma solo di giorno. Poveretti. Ho cominciato presto a dargli da pensare... mi sa.
Non è che dell'operato dei genitori si perda il ricordo, ma lo si da per scontato...ce ne rendiamo conto del valore e che non è per nulla scontato quando toccherà a noi.Quando mia figlia neonata dormiva beatamente in camera da letto, nella sua culla...io spalancavo gli occhi nel buio...mi svegliavo per il troppo silenzio...non la sentivo respirare...ODDIO e se non respira più?...mi alzavo e andavo a controllare...tiravo un sospiro di sollievo pensando a quanto ero stato stupido...la notte dopo ero "Punto da capo"!...nel silenzio e nel buio mi si spalancavano gli occhi...
Mese 1... è andato abbastanza bene, Pietro è un angioletto... ma i tuoi racconti dell'orrore mi mettono una gran paura... sei meglio di Stephen King..
la mamma di teo, leggendo, si commuove a singhiozzi e ringrazia e, non trovando un'altra risposta miglore, si tace...
@michele: ciao, non farti influenzare da questo racconto che è più che altro una riflessione... una notte così a noi è capitata per la prima volta ieri dopo quasi 7 mesi. Quando capita è comunque dura ma, come ha detto luigi prima, siamo consapevoli di essere fortunati. Comunque ora smetto sennò invece di un blog su "design, illustrazione, cinema, libri e fumetti" diventa "mammamia che settimana" o "sos tata" e anche no. ciao a tutti
C'era quella vecchia pubblicità che diceva più o meno : vai a trovare i tuoi vecchi prima che sia troppo tardi perchè loro sono i veri ribelli.
Me l'hai fatta tornare in mente.
Pensa che mio figlio ha tre anni e mezzo e sta cominciando adesso a fare qualche notte intera ( Ma anche stanotte ho dovuto alzarmi nel cuore della notte e consolarlo e convincerlo a rimettersi giù a dormire).
Quando ha la febbre dorme, fatto così strano che mi inquieta più ancora e dormo un sonno leggerissimo e angustiato. Mia moglie ha avuto un forte esaurimento durato due anni e mezzo. Io mi drogo e perdo capelli a vista d'occhio.
L'unico che sta benissimo è lui, che si alza fresco, riposato ed entusiasta perchè a quell'ora c'è Ben Ten.
Tieni conto che in tre anni l'ho dovuto portare al pronto soccorso tre volte per suturargli la testa( altre due volte ce l'ho portato ma era meno grave e ci hanno indirizzato in ambulatorio).
I miei genitori sono lontani, quelli di mia moglie ancora di più, insomma l'abbiamo cresciuto da soli, completamente.
Ma non mi lamento. Sai perchè?
Mio fratello ha avuto un bimbo (prima del mio)nato con un gravissimo tumore.
Ho visto cosa significa crescere un figlio in condizioni difficili.
Altro che quello che passiamo io e te.
Comunque rispetto, Teo sembra un bel bimbo passerà.
E auguroni a te e tua moglie.
Ciaooo!
@ Giovanni:
Anche io ho un'amica che non ha dormito per mesi, da piccola. Dev'essere dura. Sicuramente una volta si era più stoici. O forse, quando le racconti al passato, sembra quasi non siano mai accadute.
@ Pino:
Abbiamo passato anche noi la fase "paranoica". Fortunatamente poi è un po' svanita. Siamo tutti un pochetto apprensivi, ma forse è dovuto anche alla prima esperienza.
@ Michele:
Caspita, Michele. Non ne sapevo nente. Ecco perchè sei sparito dal blog. Un fortissimo abbraccio e tantissimi auguri a te, consorte e al piccolo Pietro.
@ Ari:
Io devo ringraziare per tante cose. Ma poi magari ne parliamo in separata sede, altrimenti sul blog potrebbe arrivare anche Davide Mengacci :)
@ Davide:
Mi spiace per quello che state affrontando voi e per quello che ha dovuto passare tuo fratello, Davide. Sono ben conscio del fatto che quanto scritto nel post non è assolutamente un problema serio. L'ho messa giù dura tanto per riderci, ma più che altro volevo sottolineare l'incapacità di gestire anche piccole cose, perchè affrontate per la prima volta. E perchè forse un giorno Teo leggerà qui le mie scuse rispetto alla mia sommaria impazienza.
Un abbraccio alla tua famiglia.
Leggere i tuoi post mi fa un gran bene.
Davvero.
Mi fa capire che io non sono e non sarò mai un tipo da figli (uh, si dice padre?). Mai e poi mai.
Ma ammiro chi, come te e tua moglie, riesce a sacrificare tutto per il proprio bambino, e per di più col sorriso sulle labbra.
Continuate così.
Oh! Mica t'avrò messo l'ansia?
Diventare padri è l'esperienza più bella, e anche se è difficile la biologia ci da una mano. Si tirano fuori le balle, si diventa più forti. A me mi ha fatto ridere il tuo post.
E non volevo dire che io o mio fratello abbiamo più difficoltà di te a crescere figli...Volevo farti coraggio a te e a tua moglie raccontandoti delle sfighe.
Mal comune mezzo gaudio.
@ Luca:
Anch'io prima ammiravo chi dedicava la propria vita al figlio. Adesso mi ci trovo in mezzo e ammiro chi ne ha tre. Cose impossibili :)
@ Davide:
Avevo capito bene cosa intendevi, tranquillo. So cosa intendi quando parli di diventare più forti. Oggi faccio cose che fino a ieri erano impensabili, per me. E mi stanco molto meno. Cado stremato solo quando, la sera, spengo la lampada sul comodino e chiudo gli occhi :)
@Cyber Luke: Grazie mr Luke! (e comunque non è una missione, semplicemente se capita e ti ci ritrovi è difficile non agire in questo modo! lo fanno tutti i genitori. Comunque grazie)
@Davide: minchia. povero piccolo. è brutto apprezzare ciò che hai guardando a chi sta peggio, ma anche questo serve a crescere. Grazie e tanti auguri di cuore.
ps. scusate la mia intrusione, ma non posso non ringraziare.
...e da quel giorno,
tutti i miei pregiudizi sulle dolci e premurose
"frasi fatte" sui figli, scomparirono
insieme all'inevitabile citazione di esse.
Viva le dolci e premurose "frasi fatte" sui figli,
e sulle mamme.
Saluti a tutta la famiglia.
Anche Laura è sempre stata un angelo, abbiamo sempre dormito e non ha mai dato problemi. Ogni tanto stanno male anche loro poverini. Fattene una ragione perché tutte le volte che succede sono cazzi!
Per noi l'anno terribilis è stato il primo d'asilo. Ci siamo rimessi in sesto verso Febbraio.
Stavamo male da settembre.
@ Gripa:
Ha! E' capitato anche a me di pensarci :)
@ Dario:
Stessa cosa uguale. Noi siamo malatucci da fine dicembre e non abbiamo ancora smesso. A volte penso che il nido, o l'asilo, siano fatti apposta solo ed esclusivamente per far crescere gli anticorpi. O magari qualche corpo segreto governativo testa e sperimenta tante simpatiche malattie nuove :)
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