Ecco. Questi due tipi qui sopra, all'apparenza innocui e un po' shanty baba, sono Torbjørn Brundtland e Svein Berge, meglio noti come i Royksopp, un duo norvegese che sin dal primo album del 2001 (Melody A.M., disco di platino e un milione di copie vendute con tre singoli nella top40 e promosso a "disco fondamentale" nella categoria musica elettronica secondo i critici di mezzo mondo), ha rivisto per molti versi il genere elettronico, riscrivendone in parte regole e dinamiche.
Con questo primo disco e i primi singoli (Eple, Poor Leno e Remind Me), i Royksopp diventano da subito un vero e proprio punto di riferimento per il genere. C'è da sottolineare che già da allora, il gruppo si è fatto riconoscere anche tramite i propri video. Grandi idee per piccoli gioielli premiati in ogni dove e che, in qualche modo o da qualche parte, avrete sicuramente già visto.
Nel 2005 esce il loro secondo album, The Understanding, preceduto dal loro singolo più importante, Only This Moment. Inutile dire che anche questa seconda fatica diventa subito un successo. In Norvegia prima di tutto (al primo posto nelle classifiche generali) e poi in Inghilterra e Stati Uniti.
Seguono poi, tra il 2005 e il 2008, un paio di album come Royksopp's Night Out (Live EP) e Back to Mine (compilation) nei quali il duo norvegese si dedica soprattuto al remix di brani di autori e gruppi celebri come Beck, Coldplay, The Streets e Felix da Housecat.
Nel 2009 è il tempo del terzo album, Junior. Altro successo, altri premi. Junior è un album davvero particolare rispetto ai due precedenti, ma stupendo allo stesso modo. Anche qui, singoli di successo come Happy Up Here e The Girl and the Robot, fanno il giro del mondo e fanno incetta di premi per l'originalità e la bellezza delle idee.
Risale invece all'agosto del 2010 il loro ultimo album, Senior, naturale evoluzione dell'album precedente ma ancora diverso in quanto a ritmi e sonorità, con dieci brani solo strumentali e più introspettivi rispetto al passato.
C'è ancora da aggiungere che i Royksopp si sono avvalsi spesso di talentuosi collaboratori come Erlend Øye dei King of Covenience, Moby, Anneli Marian Drecker dei Bel Canto, Karin Dreijer Andersson dei The Knife e altri ancora.
Che il duo norvegese ha espresso a più riprese il proprio interesse per la musica dei Kraftwerk, Brian Eno, Depeche Mode, Giorgio Moroder (si, il nostro Moroder), Art of Noise, Vangelis, Erik Satie e Francis Lai e che nel corso degli anni hanno più volte omaggiato i pionieri della musica elettronica del passato come Vangelis, Krautrock, Tangerine Dream, Pink Floyd e King Crimson.
Si evince da tutto ciò che personalmente li seguo sin dal loro album di esordio e che sto consumando i loro dischi a furia di farli girare?
Con questo primo disco e i primi singoli (Eple, Poor Leno e Remind Me), i Royksopp diventano da subito un vero e proprio punto di riferimento per il genere. C'è da sottolineare che già da allora, il gruppo si è fatto riconoscere anche tramite i propri video. Grandi idee per piccoli gioielli premiati in ogni dove e che, in qualche modo o da qualche parte, avrete sicuramente già visto.
Nel 2005 esce il loro secondo album, The Understanding, preceduto dal loro singolo più importante, Only This Moment. Inutile dire che anche questa seconda fatica diventa subito un successo. In Norvegia prima di tutto (al primo posto nelle classifiche generali) e poi in Inghilterra e Stati Uniti.
Seguono poi, tra il 2005 e il 2008, un paio di album come Royksopp's Night Out (Live EP) e Back to Mine (compilation) nei quali il duo norvegese si dedica soprattuto al remix di brani di autori e gruppi celebri come Beck, Coldplay, The Streets e Felix da Housecat.
Nel 2009 è il tempo del terzo album, Junior. Altro successo, altri premi. Junior è un album davvero particolare rispetto ai due precedenti, ma stupendo allo stesso modo. Anche qui, singoli di successo come Happy Up Here e The Girl and the Robot, fanno il giro del mondo e fanno incetta di premi per l'originalità e la bellezza delle idee.
Risale invece all'agosto del 2010 il loro ultimo album, Senior, naturale evoluzione dell'album precedente ma ancora diverso in quanto a ritmi e sonorità, con dieci brani solo strumentali e più introspettivi rispetto al passato.
C'è ancora da aggiungere che i Royksopp si sono avvalsi spesso di talentuosi collaboratori come Erlend Øye dei King of Covenience, Moby, Anneli Marian Drecker dei Bel Canto, Karin Dreijer Andersson dei The Knife e altri ancora.
Che il duo norvegese ha espresso a più riprese il proprio interesse per la musica dei Kraftwerk, Brian Eno, Depeche Mode, Giorgio Moroder (si, il nostro Moroder), Art of Noise, Vangelis, Erik Satie e Francis Lai e che nel corso degli anni hanno più volte omaggiato i pionieri della musica elettronica del passato come Vangelis, Krautrock, Tangerine Dream, Pink Floyd e King Crimson.
Si evince da tutto ciò che personalmente li seguo sin dal loro album di esordio e che sto consumando i loro dischi a furia di farli girare?
4 commenti:
Melody A.M. ce l'ho! Non lo ascolto da parecchio tempo. E' giunto il momento di ri-spararmelo nelle orecchie e nel cuore. Lo faccio subito. Ciao!
felice di leggere un pò di elettronica,anche per il NOSTRO ENORME Giorgio Moroder. Non hai citato la loro canzone più popolare "what else is there" di cui consiglio fortemente l'ascolto del remix di Trentemoller (un altro GRANDE). Bellissimo post. Grazie
anche io ascolto i Royksopp
@ Morgana:
Brava! Quell'album merita di essere riascoltato ciclicamente. E benvenuta da queste parti, Morgana.
@ Mirko:
Vero, consigli proprio bene, Mirko. Di Trentemoller ho solo il "Chronicles", ma è davvero un grand bel doppio disco.
@ Davide:
E fai bene, che mettono pace e aguzzano le matite :)
Posta un commento