30.9.10

Di osteopata ed altri Parnassus

Ecco com'è cominciata e finita la mia seduta dall'osteopata, oggi. Dove ti fa male? Qui? Ok, stenditi pancia in su. Piega le ginocchia, chiudi le braccia. E uno e due... e hop CRA-CRACK.

Ho urlato fino a raggiungere gli ultrasuoni. Si sono messi a latrare tutti i cani di corso Racconigi. Poi l'ha fatto di nuovo. E poi di nuovo. Adesso sembra andare poco poco meglio. Ma il dottore mi ha detto che stanotte dovrei riuscire a dormire. E dopo sei giorni di vuoto, sarebbe proprio il caso, penso. Solo, ha aggiunto, a letto non si guarda la tv. L'ho rassicurato e gli ho detto che la tv a letto non ho nessuna intenzione di guardarla. Che quasi quasi sto pensando di
buttare pure quella che abbiamo in cucina. Ah e poi, ha aggiunto ancora, anche di leggere a letto non se ne parla. Gli ho riso in faccia. Improponibile. E' da quando avevo otto anni che leggo tutte le sere a letto per almeno un'ora/un'ora e mezza. Per smettere dovrei cambiare i ritmi di una vita e rivedere quelli quotidiani. Se mi avesse chiesto, gli ho detto, di non mangiare
più, sarebbe stato tutto più semplice.

Ma la cosa più simpatica è che dellle intenzioni che avevo espresso nel post precedente, non se ne è fatto nulla. Con mia moglie siamo andati al cinema per vedere Inception e l'abbiamo trovato chiuso. Il cinema, dico. E lo resterà per un paio di mesi. Nessun avviso sul posto e nessuno nemmeno sul sito. Da spanciarsi dalle risate. Ero così incazzato che avrei potuto tirare giù il Cineplex solo con la forza del pensiero. Se non fosse stato per il mal di schiena, ovviamente. E allora siamo passati al Blockbuster. Che comunque a me non piace per nulla. Perchè nonostante sul posto i commessi siano tutti molto gentili, ho sempre la frustrante sensazione di dover scegliere per forza qualcosa da comprare. E infatti c'era una di quelle loro promozioni: Compra 3 dvd originali e paghi 22 euro. Comprane 5 e pagane 30. E vada per i tre. Ci siamo messi alla ricerca dei tre film. In mezzo a migliaia di titoli, il mio occhio ballerino ha comincito a cercare un appiglio. Un titolo, un angolino, un immagine conosciuta che potesse attirare la mia attenzione.


Ecco il primo. Me ne avevano parlato tutti bene, di questa commedia, ma non mi è mai capitata sotto tiro.


Little Miss Sunshine di Jonathan Dayton, con quattro candidature agli oscar e due ai Golde Globe. Vado avanti. L'occhio vacilla veloce da una parte all'altra. I titoli sono davvero tanti. Troppi, forse. Però ecco.


Nemico Pubblico di Michael Mann con Johnny Depp e Christian Bale. Avrei voluto vederlo al cinema, l'anno scorso. Non posso farci niente, i film ambientati negli anni del proibizionismo li devo vedere. Va bene. Prendo anche questo e passo avanti. L'occhio balla, balla, balla. C'è l'ultimo dei Cohen, A Serious Man. Ci sono troppi film importanti che non ho visto negli ultimi due anni. Addirittura ho lasciato fuori l'ultimo dei Cohen. Allungo la mano e mentre la morsa si chiude, l'occhio si sposta di sua spontanea volontà verso un angolo remoto dello scaffale. Mi appare come una visione. Come cazzo avevo fatto a dimenticarmene?


Parnassus. Non ricordo più nemmeno perchè non ero andato al cinema a vederlo. Stiamo parlando di Terry Gilliam. La Leggenda del Re Pescatore, Brazil, Paura e Delirio a Las Vegas, l'Esercito delle 12 Scimmie. E' già deciso. Preso. E sono tre. Ci avviamo alla cassa per pagare. Non prima di aver dato un'occhiata all'angolo dei libri dove vedo a mi innammoro al volo dei Mammut della Newton Compton. Libri grossi come un trolley che puoi portarti a casa alla modesta cifra di 14 euro (scontati a 12). Uno raccoglie tutto lo Sherlock Holmes di Conan Doyle. In un altro ci sono tutti i romanzi e i racconti più importanti di Kafka. E poi Edgar Allan Poe. E poi Dumas. Ma non ne prendo nessuno. Ho davvero ancora troppa roba da leggere già così.

Chiedo a mia moglie di decidere tra Little Miss Sunshine e Parnassus perchè Nemico Pubblico volevo vederlo ma non ieri sera, che non c'avevo la testa. Sceglie Parnassus. E comincia lo spettacolo.








E non c'è davvero nulla da dire. Non voglio dirne nulla. E' un film da vedere più volte. Durante la visione è stato un continuo cercare di realizzare dove finisse il genio e dove cominciasse la follia di questo regista. E dovrebbero guardarlo un po' tutti quelli che credono di avere delle belle idee e se ne vantano. E tutti quelli che stanno rendendo sterile il mercato delle storie. Qualsiasi corpo esse abbiano.

E comunque devo capire quando andare a vedere Inception, che certo non me lo perdo. Questo non me lo voglio ritrovare tra sei mesi al Blockbuster. Questo, non so perchè, ma voglio vederlo proprio al cinema.

4 commenti:

Flo ha detto...

Ho riso al crack dell' osteopata
AH AH AH!!!! mi sa che sto sorridendo ancora come un ebete davanti allo schermo....
Ma ricordi il televisore che avevano pubblicizzato diversi anni fa.. quello sul soffitto... troppo inutile. Lo accendi e dormi!!!...poi magari ti cade in faccia,esplode la stanza,noo era solo un incubo!!!!
P,s
Ma è così bello Parnassus
non tutti parlano bene di questo film... ora mi hai messo la pulce e magari lo guardo!!!!

LUIGI BICCO ha detto...

Ciao Floriano.
A scriverlo mi sono divertito anch'io anche se fino a qualche ora prima, averlo vissuto sulla pelle, è stato un po' meno simpatico :)
Sulla questione Parnassus, che devo dirti? Anch'io avevo letto cose contrastanti, ma ognuno ha i suoi gusti. Certo che, per quanto mi riguarda, questo film merita almeno una visione. Personalmente poi, non mi perderei nulla di chiunque dei Monty Python (o ex Monty Python, nel caso di Gilliam).

michele petrucci ha detto...

Anch'io, complice le recensione lette ancora non ho visto questo film. Ma anche per me Gilliam è uno di questi registi che vive di rendita (a livello di credibilità) con quello che ha fatto negli anni passati. Per cui lo recupererò…
Certo, a vedere quello che è successo a Burton, un dubbio sulla deperibilità dei geni ce l'avrei…

LUIGI BICCO ha detto...

Anche a me spesso sorgono dubbi sulla bontà di alcune "operazioni" da parte di grossi registi. Ma per quanto riguarda Burton (che amo particolarmente) basta non andare mai a vedere i film con personaggi dal copyright altrui (vedi: il pianeta delle scimmie e Alice). Quelle sono marchette per comprare qualche immobile in giro per il mondo. Per Gilliam, però, la situazione è un po' diversa. Lui non comincia neppure, se non può seguire un progetto dall'inizio alla fine.
Guarda cosa ha tirato fuori con Lost in La Mancha.Ha tratto un bellissimo documentario da un film che per sorte avversa non è mai riuscito a terminare.
Poi, per carità, Parnassus può davvero non piacere, ma merita sempre e comunque il beneficio del dubbio e una visione.

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