Di riffa e di raffa, mi rendo conto che sono quasi tre mesi che non metto mano al blog. E visto che non sono morto, non mi sono preso delle lunghissime vacanze e non ho vinto una cospicua somma di denaro che mi consentisse di cambiare stile di vita, il motivo vero e proprio è da ritenersi uno soltanto (molto classico, tra l'altro): mancanza di tempo.
Dopo un lungo periodo di "stasi" è dallo scorso maggio, infatti, che l'Agenzia delle Entrate mi ha stampigliato una serie di numerini sulla schiena e mi ha ributtato per strada con un calcio nel sedere, così come la tradizione cinematografica western tratta gli ubriaconi molesti e senza soldi nei saloon.
Ho un numerino tutto mio che comincia con degli "1" e dei "6" e che mette al corrente il mondo (e me, prima di tutto) del fatto che ora sono, a tutti gli effetti, un libero professionista. Una piccola azienda.
E ho aspettato fin troppo. In un mondo giusto (un mondo dove mi sarebbe piaciuto essere più scaltro e intraprendente), questo passo avrei dovuto farlo almeno una decina di anni fa. Ma mi rendo conto che ci sono state delle cose, di mezzo, che hanno minato la mia lucidità.
Sia ben chiaro. Non parto da dieci. Nemmeno da zero, per carità. Diciamo che parto da quattro, ecco. Per me, come per quasi chiunque, è un autentico salto nel buio. Rischioso e macchinoso. Un po' spaventoso. Alle prese con un aspetto, quello di trattare direttamente con scartoffie e persone, del quale non mi ero quasi mai dovuto preoccupare e che in parte, nelle mie precedenti esperienze lavorative, mi era stato precluso solo Dio sa perché.
La pubblicità e la grafica continueranno a tenere banco e a darmi da mangiare ancora per parecchio, immagino (se tutto va bene). Ma ho anche un nuovo obiettivo: quello di cominciare finalmente a fare quello che più mi piace. Sai quella domanda, un po' così, che ti viene fatta sin da bambino?
Dopo un lungo periodo di "stasi" è dallo scorso maggio, infatti, che l'Agenzia delle Entrate mi ha stampigliato una serie di numerini sulla schiena e mi ha ributtato per strada con un calcio nel sedere, così come la tradizione cinematografica western tratta gli ubriaconi molesti e senza soldi nei saloon.
Ho un numerino tutto mio che comincia con degli "1" e dei "6" e che mette al corrente il mondo (e me, prima di tutto) del fatto che ora sono, a tutti gli effetti, un libero professionista. Una piccola azienda.
E ho aspettato fin troppo. In un mondo giusto (un mondo dove mi sarebbe piaciuto essere più scaltro e intraprendente), questo passo avrei dovuto farlo almeno una decina di anni fa. Ma mi rendo conto che ci sono state delle cose, di mezzo, che hanno minato la mia lucidità.
Nuovo amichetto di cui non si poteva proprio fare a meno.
La pubblicità e la grafica continueranno a tenere banco e a darmi da mangiare ancora per parecchio, immagino (se tutto va bene). Ma ho anche un nuovo obiettivo: quello di cominciare finalmente a fare quello che più mi piace. Sai quella domanda, un po' così, che ti viene fatta sin da bambino?
"COSA VUOI FARE DA GRANDE?"
Dopo l'astronauta, il pilota di formula uno e il disegnatore di fumetti, sono entrato nella fase adulta e problematica e ho cominciato a lavorare da subito (avevo vent'anni) non trovando più il tempo di rispondere davvero a quella domanda. La grafica e l'illustrazione sono sempre state una grandissima passione, ma mi sarebbe sempre piaciuto spingermi oltre e provare soddisfazione in quello che facevo.
Adesso ho capito che a quella domanda non posso rispondere in modo inequivocabile. Perché mi piacerebbe fare tante cose, tutte diverse. Stili, generi, colori, composizioni. Creatività per la pubblicità, progettazione grafica per l'editoria, illustrazione vettoriale, disegni per bambini e ragazzi, character design. Saltare da uno all'altro quando ne ho più voglia.
Non sono mai stato monotematico. Fino a ieri la consideravo la mia croce, perché questa cosa non mi permetteva di prendere una strada ben precisa. Oggi ho deciso che forse è la mia ancora per la salvezza. Perché rimanere seduto su una sola sedia, mi annoierebbe a morte.
In generale, insomma, per ora non vedo bianco, davanti, ma nemmeno nero. Vedo grigio? Diciamo che vedo grigio.
Ma sai una cosa? Va bene così, per ora.
La macchina è in rodaggio e si sono già fatte sentire delle spaventose fasi alterne com'è normale che sia: ho passato giorni a passeggiare per i viali con mio figlio o a contattare aziende ed agenzie e altri segregato invece in casa dalla mattina alla sera, domeniche comprese. E la cosa mi spaventa su entrambi i fronti. Ma nonostante la situazione economica non sia ancora per nulla stabile, devo ammettere che gestire i propri tempi e muoversi per casa propria senza avere cartellini da timbrare al mattino, è una libertà che non ha prezzo. MAI.
Spero di avere presto il tempo di farmi risentire qui, ogni tanto.
Ho nostalgia di certi giorni d'autunno.
Un abbraccio.
Stammi bene.
12 commenti:
Bentornato, Luigi! Avevo notato la tua assenza dalla blogosfera (o come diavolo si dice) e pensavo che fossero passati ben più di tre mesi.
Sono contento di leggere che sei stato assente per un motivo valido e che ti potrà aprire un futuro più soddisfacente.
La blogosfera è anche una finestra da aprire su di un universo dove è sempre autunno anche quando fuori si può cuocere un uovo sul cofano della auto aziendale del collega che è andato a timbrare il cartellino. A presto ed in bocca al lupo !
Ma guarda un po' chi c'è qui! Bentornato, sono contento per te per le decisioni prese, per la nuova strada intrapresa, anche se sarà difficile vedrai che darà soddisfazioni. Anche io sto lavorando poco però sto bene, son contento. Ogni tanto, quando vai per viali, rientra una mezzora prima e fatti sentire. Un bacio a Teo.
Un grosso in bocca al lupo, buon lavoro e buon tutto! Ci si risente rilegge quando potrai, prima di tutto la vita :)
@ Luca:
In effetti sono più di tre mesi. Gli ultimissimi post precedenti a questo li ho scritti ogni tot di tempo. In pratica non scrivo più qui da maggio. Spero di avere un po' di tempo in più. Grazie per il bentornato.
@ Crepascolo:
Crepi(scolo) il lupo. Bellissimo e poetico pastiche visivo, il tuo.
@ Dario:
Un po' ci sono stato costretto dall'immobilità di tante situazioni, un po' perché volevo fortemente accadesse. Mi fa piacere stia bene anche tu. "Prima o poi" ci si dà un altro gancio.
@ Patrizia:
Crepi il lupo, Patrizia. Ci si risentirà di sicuro.
Oh davvero in bocca (bicco) al lupo, ragazzo ;-)
da uno che son 20 anni che fa il libero prof... ti dico che si, e' una figata potersi gestire il tempo, e si, e' anche bello tirare le notti quando qualcosa nella filiera s'e' incartato e tocca recuperare dei ritardi (spesso non tuoi).
pero'... bhe', e' presto per dirti i "pero'" :D li scoprirai purtroppo da solo nel tempo.
uno l'hai gia' scovato: situazione economica instabile.
legato a questo, tieni presente che, per lo stato, tu "devi" guadagnare sempre di piu', non e' concepibile per il fisco che tu abbia annate si, e annate no... o cali di fatturato... son cazzi tuoi, paga l'anticipo e taci :D cordialmente, lo stato italiano :D
per il resto, lieto di rileggerti ;) e in bocca al lupo per tutto.
p.s. per i tempi "morti" trovati un hobby che non abbia a che fare col lavoro, aiuta non poco.
In Italia essere freelance è una brutta roba.
Possono infiocchettartela quanto vuoi, ma è così.
Conosco molti liberi professionisti che, di libero, hanno solo il non dover timbrare il famoso cartellino, ma che quel cartellino vorrebbero timbrarlo eccome.
Personalmente, voto per il cartellino, dopo averlo sperimentato per oltre un decennio dopo anni di martirio fiscale come "libero" professionista.
Mettici che in Italia fare il creativo viene visto come poco più di un hobby, persino dai tuoi familiari.
E ti chiedi se non era meglio nascere col padre notaio, che ti passava il suo studio come suo padre prima di lui e il tuo bisnonno prima ancora eccetera.
@ Omar:
E che crepi, 'sto lupo, Omar. E se non crepa da solo, lo piglio a mazzate io ;)
@ Larsen:
Alla situazione economica instabile, ci ho fatto il callo in quest'ultimo paio di anni. E sono partito credendo fermamente nel fatto che non può che peggiorare. E se invece andrà un filo meglio, tanto di guadagnato :)
Devo dire però che non sono partito in quarta. Il mio commercialista mi ha caldamente consigliato di partire con il regime forfettario in vigore proprio dal gennaio di quest'anno. In pratica non impongo IVA, ho un tetto oltre il quale non posso andare, ma in compenso, tra imposte e tasse varie, dei miei guadagni (almeno per ora) dovrebbe andare allo Stato (con la S maiuscola, mi raccomando) non oltre il 30% dei miei guadagni effettivi. Poi, nel caso dovessi "crescere", allora si passa al regime ordinario. Vedremo, oh.
@ Luca:
Su questo non ci piove, guarda. Ma per ora mi limiterò a guardare il mondo che scorre fuori dalla finestra e vedere che succede. Tornare a timbrare il cartellino? Per ora non accetterei mai, se non a fronte di una proposta davvero allettante. Che non arriverà mai più, tra l'altro, visto che ero "fuori mercato" già cinque o sei anni fa. Quindi faccio semplicemente in modo di non preoccuparmene :)
Thank you so much for the detailed article.Thanks again.
Why users still use to read news papers when in this technological
globe all is available on net? 토토사이트
Wow, amazing blog layout! How lengthy have you been running
a blog for? you make running a blog glance easy. The full glance of your website is great, as neatly as the content material! 토토사이트
Posta un commento