20.2.17

Henry Patrick Raleigh

Dalla biografia ufficiale dell'artista:
Henry Patrick Raleigh nasce a Portland, nell'Oregon, nel 1880. A 12 anni lascia la scuola per contribuire a sostenere economicamente la propria famiglia. Vende giornali, lavora come impiegato in una ditta che importa caffè e infine al porto di San Francisco al fianco di velisti provenienti da tutto il mondo. Qui la sua giovane immaginazione cresce nutrendosi prima di tutto delle sorprendenti storie che gli raccontano i marinai. Ansioso di trasferire quelle immagini su carta, inizia a disegnare e riesce ad affinare la sua tecnica così velocemente da impressionare il colonnello Clarence Bickford che lo prese in simpatia e decise di pagargli gli studi presso l'Hopkins Academy, nota Scuola D'Arte di San Francisco.


Fin dall'inizio del suo percorso artistico, si distingue dagli altri studenti, tanto da riceve presto i suoi primi incarichi da importanti riviste come Vanity Fair, Harper's Bazaar, Collier e The Saturday Evening Post.
A soli trent'anni, Henry fa più denaro di quanto avrebbe mai potuto immaginare. Riceve commissioni in giro per il mondo e anche dall'Esercito Americano (suoi alcuni poster che furono diffusi in milioni di copie durante la Prima Guerra Mondiale). Nel 1914 viene scelto da Collier per illustrare una storia a puntate dell'autore più popolare di quel periodo, H. G. Wells, e quel lavoro lo rese, da lì a poco, uno degli illustratori più ricercati d'America. 

Dopo 25 anni di carriera, Henry ha già pubblicato qualcosa come 20.000 illustrazioni e leggenda vuole che durante la depressione, e per i tre decenni successivi, il suo reddito medio fosse di oltre 100.000 dollari all'anno (cifre assolutamente impensabili, per l'epoca).
Non per nulla è stato più volte definito come l'illustratore commerciale più prolifico di quel periodo, mentre un noto critico lo definì, in un articolo del 1925, "il più grande illustratore d'America".

Raleigh ha inoltre illustrato le copertine dei romanzi di autori quali Francis Scott Fitzgerald, Agatha Christie, Stephen Vincent Benet, William Faulkner, Sinclair Lewis e Somerset Maugham.

The Henry Raleigh Archive è il sito ufficiale curato dai suoi eredi.

















4 commenti:

CREPASCOLO ha detto...

Sei stato colpito dalla precoce scomparsa di John Watkiss ( 28 July 1961 – 20 January 2017 ) e stai elaborando il lutto, vero ?
Io vedo in quei tre numeri di Conan The Adventurer - tradotti da noi una ventina di anni fa - il prototipo del Cimmero snello , nasuto e affilato di certi albi Dark Horse ed apprezzo, tra le sue poche cose arrivate da noi, il suo ciclo per Matt Wagner sul Sandman Mystery Theatre ( anche se il Wes Dodds elegante e davidnivenoriented del cartoonist non è iconico come quello cicciotto di Guy Davis ) e quella Legend con Bats a Londra su testi di James Robinson ( che Andrea Voglino scelse di tradurre come Licantropus come omaggio al personaggio negli A.S.E. della Editoriale Corno ).
I suoi storyboards sono puro Henry Raleigh, se guardi al movimento
( i tizi al mare nella penultima illustrazione del tuo post possono passare x un Watkiss ).
Il mio terapeuta x corrispondenza della Arkham School of Medicine dice che in questa società iconica ci esprimiamo attraverso una fitta rete di rimandi come nemmeno un Umberto Eco morso da un Chris Ware radioattivo. Non "vuoi" pensare a JW e lo nascondi in HR, ma tutto rimanda a tutto. Io ti capisco perchè sono arrivato al punto di vedere in Paperino Paperotto ( PP8 ndr ) la versione cartoon di Crepascolino...

LUIGI BICCO ha detto...

Eh, caro mio. Di John Watkiss vorrei tanto possedere più cose disegnate da lui. Invece a parte quel pugno di episodi di Sandman MT e di Conan (e forse qualcosina di Deadman), non ho altro. Mi tenta parecchio Sparrow, un bel volumone dedicato alle sue illustrazioni.

CREPASCOLO ha detto...

Non ho il Deadman - ho visto un volumetto in qualche fumetteria anni fa - direi che non è mai stato tradotto da noi e che l'esperimento in salsa Vertigo non ha avuto successo xchè la testata ha chiuso prestissimo - pazienza

LUIGI BICCO ha detto...

Dovrei scavare tra gli scaffali più alti della mia libreria. Ricordavo di aver letto quegli episodi di Deadman serializzati su "Il Corvo Presenta" o "Vertigo Presenta" o quel che l'era. Devo controllare.

LinkWithin

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...