Se già nella terza stagione tutto prende forza e sostanza, questa quarta consacra definitivamente il Doctor Who
come una serie sci-fi tra le più ricche di spunti di riflessione,
integrando la variegata mitologia aliena, ampliando gli orizzonti oltre i
quali si era collocata fino a questo momento e donando spessore e
sfumature ai tanti personaggi in campo.
La spalla del Dottore cambia ancora. Dopo Martha Jones, arriva sul Tardis Donna Noble (già incontrata nello speciale natalizio della terza stagione intitolato "La Sposa Perfetta"). Donna, interpretata dall'attrice Catherine Tate,
all'apparenza sembra una sciatta impiegata senza un perché, ma saprà
rapidamente ritagliarsi un ruolo di tutto rispetto con il passare degli episodi, per arrivare ad un finale in primissima linea.
Qui di episodi brutti o particolarmente noiosi non
ce ne sono, a parte uno un po' troppo assurdo e poverello (ep. 01, Adipose Industries, dove viene distribuito un farmaco mortale per dimagrire e le cui vittime si dissolvono per lasciare spazio a delle creaturine "adipose").
Per
il resto si veleggia allegramente da quelli interessanti a quelli notevoli, tenendo anche conto del fatto che parliamo della stagione più
lunga di tutte. Oltre ai canonici tredici episodi, infatti, tra
natalizi, pasquali e speciali vari, se ne aggiungono altri sei e si arriva a diciannove, cifra tonda.
Si parte subito bene con Il Viaggio dei Dannati, episodio speciale che dà inizio alla serie, dove il Tardis si scontra con un'astronave da crociera chiamata "Titanic". Una volta a bordo si scopre che il mastodonte spaziale non è destinato ad mete vacanziere. Episodio bello o brutto non importa, perché tra i protagonisti compare la cameriera Astrid Peth, interpretata (nientemeno) da Kylie Minogue. E tanto basta.
Nientemeno, si. Quindi guardare e restare muti. L'episodio, anche volendo, non si discute.
In Le Fiamme di Pompei (ep. 02), il Tardis atterra a Pompei nel 79 d.C., il giorno prima dell'eruzione del Vesuvio. Una misteriosa setta di Sibille e un'antica profezia metteranno alla prova il Dottore e Donna che dovranno decidere se intervenire sulla linea temporale per salvare migliaia di persone dalla nota catastrofe. Episodio tanto apprezzato dai fan (nella tradizione di quelli in costume) e accompagnato da una nota curiosa: il cittadino Cecilius, co-protagonista importante nella storia, è interpretato dall'attore inglese Peter Capaldi che oggi veste i panni del dodicesimo Dottore.
Ne La Canzone degli Ood (ep. 03) torna la razza aliena pacifica e obbediente già comparsa nella seconda stagione e che acquisirà sempre più rilevanza con il passare degli episodi. Qui gli Ood, però, per via di uno strano contagio, tanto pacifici non sembrano. A farne le spese sono i lavoratori di una compagnia mineraria su un pianeta ghiacciato e, ovviamente, il Dottore.
Un inglese a Roma: Peter Capaldi nei panni del cittadino Cecilius.
Ne La Canzone degli Ood (ep. 03) torna la razza aliena pacifica e obbediente già comparsa nella seconda stagione e che acquisirà sempre più rilevanza con il passare degli episodi. Qui gli Ood, però, per via di uno strano contagio, tanto pacifici non sembrano. A farne le spese sono i lavoratori di una compagnia mineraria su un pianeta ghiacciato e, ovviamente, il Dottore.
Nel doppio episodio Lo Stratagemma di Sontaran e Il Cielo Avvelenato (ep. 4-5) fanno ritorno i Sontaran (che aveva debuttato in una delle vecchie stagioni negli anni '70), una razza guerriera che ha intenzione di avvelenare il pianeta terra attraverso la fittizia industria Atmos che produce quelli che sembrano dei sistemi per auto a bassa emissione di CO2.
I protagonisti con un Sontaran testa di patata.
Ne La Figlia del Dottore ["ma il Dottore di ammalò..." n.d.r.] (ep. 6) i nostri eroi arrivano sul pianeta Messalina nel mezzo di una guerra tra la razza umana e quella anfibia degli Hath. Usanza comune, da quelle parti, è prelevare un campione di DNA dai nuovi arrivati e creare dei cloni da impiegare in prima linea come soldati. Dal DNA del Dottore "nasce" Jenny...
["Ambarabà, ciccì, coccò..."] ed ecco Jenny, la figlia clonata del Dottore.
In Un Caso per Agatha Christie (ep. 7), il Tardis atterra nel 1926 presso una nobile tenuta in Inghilterra, il giorno prima della misteriosa scomparsa della nota scrittrice. La Christie, nel suo ultimo giorno, si chiede perché una serie di omicidi sembrano essere stati compiuti seguendo i soggetti dei suoi racconti. Va da sé che di mezzo c'è una razza aliena "vespiforme".
Da qui e per qualche episodio a seguire, sfioriamo il genio. Nel meraviglioso doppio episodio Le Ombre Assassine e Frammenti di Memoria (ep. 08-09) il Dottore e Donna sbarcano nel 51° secolo presso un pianeta che ospita solo un'immensa biblioteca e dove tutti gli abitanti sembrano essere scomparsi nel nulla. Ogni ombra sembra celare una minaccia. Letteralmente.
Inquietantissime presenze nel doppio episodio di cui sopra.
River sembra conoscere molto bene il Dottore e i suoi segreti più intimi, mentre quest'ultimo non sa nemmeno chi sia.
Eccola qui, River Song (che c'ha pure un'agendina segreta a forma di Tardis, c'ha).
La stagione "ufficiale" si chiude praticamente con il botto con un il tris di episodi Gira a Sinistra, La Terra Rubata e La Fine del Viaggio (ep. 11-12-13). Tutti i nodi di questa stagione vengono al pettine con il riassembramento del cast al gran completo. Un unico puntatone corale, insomma, dove tornano tutti insieme anche i personaggi che non comparivano da un po': Rose Tyler, Jack Harkness e i ragazzi dell'Istituto Torchwood, Martha Jones, Sarah Jane Smith, Mickey e Jackie Tyler.
Eccoli tutti (o quasi) qui, in una bella foto ricordo.
Accade che di ritorno a casa, il Dottore e Donna si ritrovano in una Inghilterra caduta sotto lo stato di Polizia dove la paura del diverso ha dato il via a scenari che richiamano la seconda Grande Guerra. E come se non bastasse la Terra scompare e il Dottore si mette sulle sue tracce chiedendo aiuto al Proclama Ombra
(organizzazione di intelligence spaziale) scoprendo che il nostro è solo uno dei 27 pianeti scomparsi di recente.Insomma. Da vedere ce n'è. E forse questo trittico raccoglie gli episodi con i picchi di tensione più alti dell'intera serie.
Baciamo le mani a tutti, che adesso si riparte da soli, via, verso gli episodi speciali.
Brevemente, tra gli episodi "speciali" a seguire ci sono Un altro Dottore (ep. 14) dove nella Londra natalizia del 1951, il Dottore incontra un uomo che afferma di essere il Dottore di quell'epoca (e di mezzo mettici i Cybermen).
Ne Il Pianeta dei Morti (ep. 15) un bus londinese con a bordo il Dottore e Christina (una ladra in fuga dopo un rocambolesco furto) attraversa una porta dimensionale per arrivare sul pianeta desertico Helios del San.
In L'Acqua di Marte (ep. 16), il Tardis atterra sul pianeta rosso del futuro, nel giorno della morte dei membri della prima colonia terrestre nello spazio. Nello stesso giorno scoprono infatti che l'acqua ritrovata su Marte ha la proprietà di trasformare in mostri tutti quelli che ne vengono in contatto.
Il Dottore e la bella "mariuola" Christina in posa nel mezzo del deserto.
Il Dottore con una pistola??? Si, succede anche questo su "rieduchéscional ciànnel".
Dico davvero, eh. Come fa a non mancarti uno così?...
...che è anche così.
Nel caso ce ne fosse bisogno, ripeto ancora una volta che Doctor Who è una serie sci-fi nell'accezione più pura del termine, ma ciò che la rende interessante è proprio il riuscire a distaccarsi da temi tesi e seriosi trattati da altre serie di genere come Battlestar Galactica, Stargate SG-1 o Enterprise.
Se chiedi a me, insomma, ti dico "Battlesta Galactica tutta la vita". Ma ogni tanto bisogna pur divertirsi. E se a questo aggiungi che stiamo parlando di una serie dove l'ultimo dei Signori del Tempo viaggia a bordo di un'astronave che è una cabina blu della polizia e se ne va a zonzo nello spazio e nel tempo come e quando vuole e con una sidekick sempre diversa, beh, capisci anche tu che le potenzialità sono pressoché infinite.
6 commenti:
Il Dottore in uno dei suoi periodi migliori. Che dire? A memoria, che di tempo ne è passato, qualche appunto sparso. Donna Noble, a livello attoriale, è probabilmente la companion di più alto lignaggio che il Dottore abbia avuto in epoca moderna, anche se il mio amore incondizionato va senza riserva alcuna ad Amelia Pond. Gli Adipose erano ridicoli ma coccolosi, tanto che hanno anche del merchandising dedicato. Il viaggio dei dannati, Minogue o non Minogue, non rientra tra i miei episodi preferiti del Dottore. Capaldi as guest? Tutto è stato spiegato nell'ultima stagione. Testa di patata tornerà con un paio di compagne, un trittico davvero niente male :) Vuoti di memoria... ah, River Song! L'abbandono di Tennant è stato dolore puro, però ho amato molto anche Smith, c'è ancora parecchia bella roba da vedere. Tutti quegli speciali, alcuni niente male, mi davano l'idea di stratagemma per allontanare il distacco da un Dottore all'apparenza insostituibile (cosa che non è stata). W il Dottore.
@ Dario:
Ah, ecco. Quindi questa cosa di Capaldi in qualche modo l'hanno voluta spiegare.
Non è male, Smith. Ci sta bene. Ma sono a metà della quinta stagione e Tennant continua comunque a mancarmi un pochettino. Soprattutto a mia moglie, devo dire :)
Vediamo che succede.
Beh, io posso solo dire che ci ho provato.
Ho recuperato la terza stagione, spinto dalla tua recensione più che positiva, ho iniziato a guardarla e...
niente, mi sa che non sono tipo da Doctor Who.
Il taglio da TV dei ragazzi, che ricordavo delle stagioni con Ecclestone, c'è anche qui, persino più di prima (la faccetta buffa del dottore, da conduttore di Bim Bum Bam non aiuta), e boh, sarò troppo vecchio ormai per questo show.
Peccato, perché le idee buone ci sono, e se solo fossero state svolte in una chiave più adulta, avrebbe fatto di Doctor Who la serie.
Ad ogni modo, capisco perché piaccia a tanta gente. ;)
Come dicevo, il discorso è tutto nei compromessi. Ci sta che qualcuno voglia patteggiare (tipo io) e qualcun altro no (tipo tu). Molte idee sono davvero buone, ma se fossero state trattate in chiave diversa, semplicemente sarebbe diventato qualcosa di diverso da quel che è il Doctor Who.
La forza della serie (forza che non gli attribuisco io personalmente ma il consistente seguito in mezzo mondo) sta proprio nell'essere diversa e spiccatamente ironica, forse, chissà.
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