Sono stato tra quelli che si recarono in fumetteria correndo (cos'era? Il 2002?), per comprare il volume di Hicksville tradotto e pubblicato dalla Black Velvet. Sono stato tra quelli che sperarono poi di vedere al più presto altre cose di Dylan Horrocks. Sono stato tra quelli che hanno aspettato anni, per vedere le sue cose nuove, ma niente (a parte rapide occhiate ai fumetti che pubblica on line sul suo sito ufficiale).
Adesso l'autore australiano è tornato con la sua nuova operata annunciata, Sam Zabel e la Penna Magica. Questa volta lo ha pubblicato la Bao Publishing in un agile volume cartonato (232 pagine a colori in formato 19x26 cm a 21 euro). Dentro quel volume ci trovi Hicksille, ma da un altro punto di vista. C'è ancora tutto l'amore per i fumetti, per le storie, per i generi, la voglia di farsi ancora sorprendere dalla propria fantasia e c'è anche il sesso.
Ma c'è anche (e ancora) la difficoltà nel tentare di esprimersi, di tirare fuori l'idea senza cadere vittima di una noia perseverante e oziosa. Impresa assai difficile, sembra. E lo è.
Ed è quello che prova Sam Zabel, il protagonista del volume, che poi è lo stesso Dylan Horrocks. Sam è combattuto tra il suo lavoro "autoriale" sulla rivista Pickle (sulla quale realmente Horrocks pubblicò a suo tempo Hicksville a puntate) e quello più "commerciale" sulla serie a fumetti dell'eroina in costume Lady Night (parallelo che Horrocks fa con l'esperienza personale come scrittore della serie Batgirl).
Horrocks se n'è uscito di nuovo con un fumetto sui fumetti, insomma, e su tutto l'amore possibile che si può provare per questo meraviglioso modo di esprimersi. Ma lo fa per la seconda volta, come ti dicevo. Si può scrivere e disegnare due opere legate ad un tema del genere e sfornare due piccoli capolavori? La risposta è lunga e complessa e non ho molta voglia di stare a rimuginarci sopra. In fondo ne hanno già parlato abbastanza, altrove. Ti basti sapere che io la penso così: preso singolarmente, Sam Zabel e la penna Magica è un buon lavoro, spassoso e divertente. E senti tutto il sentimento che il suo autore può averci messo. Se lo metti accanto a Hicksville, i due titoli NON stridono e NON si accapigliano, per carità, ma ti viene in mente facile il famoso detto che recita: "una parola è poca, due sono troppe". Però io ci metto un punto di domanda, alla fine: una parola è poca, due sono troppe?
Non lo so.
In ogni caso la cosa passa volentieri in secondo piano. La storia di Sam Zabel si lascia leggere bene e senza troppe pretese, sia dal punto di vista narrativo sia dal punto di vista prettamente grafico (dove Horrocks lavora su un equilibrio di sintesi che personalmente mi garba parecchio).
La questione è anche un'altra. Spesso autori come Horrocks vengono accusati di essere bravi ma di non riuscire a guardare oltre il proprio ombelico. Se è vero anche per lui, dico che allora il suo è un ombelico che val la pena di raccontare.
Probabilmente, oh, se avevi letto Hicksville, ti sarai messo in pari leggendo anche Sam Zabel e non avrai certamente avuto bisogno di qualcuno che ti convincesse a leggere pure questo. Se non hai letto nessuno dei due, ti chiederai ancora una volta se vale la pena conoscere meglio Dylan Horrocks.
La risposta è si. Ma puoi tranquillamente cominciare da Hicksville.
La questione è anche un'altra. Spesso autori come Horrocks vengono accusati di essere bravi ma di non riuscire a guardare oltre il proprio ombelico. Se è vero anche per lui, dico che allora il suo è un ombelico che val la pena di raccontare.
Probabilmente, oh, se avevi letto Hicksville, ti sarai messo in pari leggendo anche Sam Zabel e non avrai certamente avuto bisogno di qualcuno che ti convincesse a leggere pure questo. Se non hai letto nessuno dei due, ti chiederai ancora una volta se vale la pena conoscere meglio Dylan Horrocks.
La risposta è si. Ma puoi tranquillamente cominciare da Hicksville.
6 commenti:
Hicksville in alcune parti non era disegnato al meglio. Parere personalissimo e sindacabilissimo, of course, ma io ho i due volumi USA con i Bizarro Comics ( mamma DC lascia carta bianca ad un numero ics di cartoonists alternativi che pasticciano con le sue licenze - Planeta ha pubblicato un volumone che raccoglie questo materiale ) e Dylan lì è bravo almeno quanto i vari Jay Stephens ( Secret Saturdays in tv ) Tony Millionaire , Paul Grist e Dean " Dino" Haspiel. Da quello che ho visto in rete, mi pare che Magic Pen goda di un tratto migliore, ma confesso che mi piange la pompa tonystarkika d'antan che ho sostituito al cuore all'idea di comperare una cosa che fa Bao Bao e che ha di solito una rilegatura che fa ciao ciao e pagine + piccole di quelle del fumetto che traduce e nessun apparato redazionale ad un prezzo non proprio competitivo. Al solito, mi toccherà calarmi dal tetto, dopo il crepuscolo, nel lucernario della mia fumetteria e prendere in prestito il volumetto, lasciando di fianco al registratore di cassa il corrispettivo in euros che operazione siffatta, secondo il mio sindacabilissimo eccetera, merita. Ricordo di aver pagato un lavoro baolico tratto da Lovecraft e ridotto da Alan Moore con il bigino su carta quadrettata di La Pimpa ruba il sole d'agosto e se lo tiene fino a gennaio realizzato da Crepascolino quando la creaturina di Altan gli piaceva come ora le tartaninjas. Ed ancora sospetto che ci ho rimesso...
Da quanto avevi scritto qualche post fa pensavo in una recensione più entusiasta, invece ha lasciato (almeno) un po' freddo anche te.
Qualche stralcio al riguardo della parte dedicata al volume dal file "Meglio-Peggio 2015" che sto compilando per quest'anno:
"L’immaginario di Dylan Horrocks sembra essere rimasto fermo a mezzo secolo fa [...] anche infantile. [...] gli inserti filosofici [...] per fortuna limitati a un paio di occasioni.
[...] la Bao pubblica questo volume in un formato più grande di [...] Hicksville mentre relega La Lega degli Straordinari Gentlemen a un formato ridotto."
Forse a Crepascolo interesserà questo ultimo aspetto.
Sì, grazie.
@ Crepascolo:
Quel volumone "Bizarro Comics" della Planeta, lo custodisco gelosamente. E' meraviglioso vedere all'opera certi autori sui personaggi mainstream. Lì Horrocks si era dato da fare proprio su uno dei miei characters DC preferiti, Hawkman.
Vero che il volume della Bao non presenta un prezzo competitivo (e hanno il viziaccio di non introdurre mai nessuna opera), ma ho visto di peggio.
Se riesci a calarti da quel lucernaio, fallo pure. Ma non farti male.
@ Luca:
Se ti riferisci al commento fatto qualche post fa, in realtà dicevo solo che preso a sé, il volume è da apprezzare. Ed è quello che ho detto anche qui. Entusiasta? No, la lettura non mi ha fatto brillare gli occhi, ma metto il lavoro di Horrocks tra la decina di cose più interessanti del 2015, tenendo conto del fatto che siamo solo ad aprile, naturalmente :)
Adorai Hicksville a suo tempo... nell'ormai lontanissimo (ahimé...) 2003! La penna magica è lì sullo scaffale in attesa del momento giusto per la lettura, non vedo l'ora ma l'attesa è troppo bella per non gustarsela tutta. Horrocks è un grande.
@ Giovanni:
A questo punto, io, come più di dieci anni fa, spero si faccia sentire presto con cose nuove.
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