Freschissimo di stampa in madrepatria (nonché di un ragguardevole 4° posto in classifica tra i fumetti più letti in Francia con ben 162.000 copie vendute), il 19° volume di Largo Winch intitolato Caccia Incrociata (Chassé Croisé, in originale) ha visto la sua pubblicazione anche qui da noi, serializzato in cinque parti su Lanciostory sui numeri a cavallo tra il 2014 e il 2015.
[Aperta piccola parentesi] E dice: ma adesso leggi pure Lanciostory? E dico: No, non lo leggevo da anni, ma mi è capitato per caso tra le mani un numero a fine 2014 dove iniziava appunto questo 19° volume di Largo Winch, ma anche Il Mondo di Edena di Moebius, Il Duellista di Herzet e Alessio Coppola (bello) e gli one-shot di Red Dust firmati da Hermann [chiusa piccola parentesi].
Gli autori sono sempre quelli: ai testi il grande Jean Van Hamme (che ha ancora assai da dire, a quanto pare) e al tavolo da disegno Philippe Francq (che anche se spesso si lascia andare a qualche volto dall'aria querula o a qualche zigomo fuori posto, a livello di composizione non gli si può dire niente).
Questa la storia: accompagnato dai suoi uomini di fiducia, Dwight Cochrane, Miss Pennywinkle e la giovane Silky (dall'appetito sessuale mai appagato),
Largo sbarca a Londra per presiedere un incontro del Gruppo W. Il ricco avventuriero spera di convincere Laurent Draillac, noto fabbricante di aerei
francese, a firmare con lui una joint venture nel ramo aeronautico.
A rincicciare come si deve il tutto, da una parte assistiamo a piccoli tentativi di sabotaggio al Gruppo W da parte di sconosciuti, con mister Cochrane avvicinato da quella che sembra una prorompente e vogliosa giovine e la Pennywinkle che incrocia per caso una vecchia fiamma il cui amore non è mai stato contraccambiato. E sulla natura di questi improvvisi seduttori, regna il mistero. Dall'altra i tentativi sembrano molto più seri. La multinazionale di Largo si basa su solidi pilastri morali, ma proprio perché una società del genere lascia intendere che un capitalismo "buono" possa esistere, finisce nelle mire di terroristi djihadisti.
Agenti segreti e spie dal doppio gioco facile tessono sapientemente la tela al cui centro c'è la bella terrorista Saidee che per arrivare a Largo sarà costretta ad avvicinare prima la sua nota amica scultrice Domenica Leone. Ma che succede quando tra la vittima designata e il suo assassino sembra scoppiare una passione travolgente?
Succede che te lo devi leggere, no? E a questo punto mi sa che dovrai aspettare la ristampa in volume nella collana AureaComix (se ti interessa, qui trovi la cronologia dei primi diciotto volumi). E sappi che il finale rimane anche abbastanza aperto, in vista del 20° volume che dovrebbe chiudere tutte le sottotrame rimaste in sospeso.
In generale si tratta di un buon numero dalla trama ricca e sfaccettata e dove per una volta la pesante presenza di Largo come protagonista risulta abbastanza marginale, senza spiazzare troppo chi legge.
3 commenti:
Largo Winch è un altro fumetto che mi sarebbe sempre piaciuto approfondire, ne lessi la prima parte anni fa su una collana Star Comics, Strike forse, può essere?
Ecco una ristampa di Gazzetta non mi dispiacerebbe, giusto per dirne una.
penso che sia stata proprio quella pubblicazione su Strike a spingere l'Eura a dedicare spazio su Euramaster a Largo Winch, così da tarpare le ali all'improvvisato concorrente. Ben tre volumi di fila tutti dedicati a Largo Winch se ben ricordo!
D'altra parte pure Il Principe delle Tenebre e Il Terzo Testamento vennero pubblicati in volume su Euramaster per impedire che lo facessero altri editori.
@ Dario:
Si, era Strike. Serializzarono il primo albo, ricordo. Illeggibile, in quel formato. In ogni caso tutte le cose di Van Hamme meriterebbero una ristampa in edicola in formato Gazzetta, anche se in fumetteria trovi tutto: la Panini ha stampato tutto "Thorgal" e sta continuando a stampare gli speciali di "XIII", la 001 i volumi di "Lady S." e la RW sta stampando gli integrali de "I Maestri dell'Orzo". In effetti mancherebbe proprio una ristampa ragionata di Largo :)
@ Luca:
Ricordi bene. Tre di fila, si, e nello stesso anno ne stampò ben sei volumi complessivamente. Purtroppo l'Aurea non è nuova ad operazioni del genere. Anzi, se ne contano davvero parecchie. Ancora adesso.
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