Graditissimo e inaspettato omaggio di Luca (Cyberluke, per te che bazzichi da queste parti), Il Recupero dell'Apollo 8 è un romanzo breve della scrittrice americana Kristine Kathryn Rusch. Agile e veloce da leggere nelle sue cento paginette, il libro racconta la storia di Richard, un uomo ossassionato dal suo sogno. Che detta così suona come mille altre storie, mi rendo conto, ma il sogno in questione non è proprio di quelli piccoli piccoli.
Quando l'Apollo 8 fallì la sua missione perdendosi nello spazio, Richard era un bambino. Ma quell'avvenimento lo colpì a tal punto che, divenuto adulto, decide di dedicare la sua esistenza al recupero della navicella. Raggiunto l'Apollo 8 con un team di scienziati, trova solo un mistero da risolvere: a bordo non c'è traccia dell'equipaggio. Convinto che i tre astronauti si siano abbandonati allo spazio, Richard decide di proseguire le ricerche per scoprire il perché.
Si tratta ovviamente di un ucronico universo che ha visto appunto naufragare in malo modo la seconda spedizione storica sulla luna, quella dell'Apollo 8, partita il 21 dicembre del 1968 e tornata, in realtà senza intoppi, solo sei giorni più tardi (a "dispetto" della versione ideata dalla Rusch, insomma, i tre astronauti sono tutti vivi ancora oggi e sono entrati a pieno diritto nella storia dell'astronautica, anche perché sono stati i primi uomini a vedere la "faccia oscura" della luna).
Tornando al romanzo, come spesso accade in storie di un certo tipo, quanto più i protagonisti sono naso all'insù verso le stelle o immersi nel profondo spazio, tanto più è facile raccontare invece la loro profonda intimità, i loro sogni, i loro dubbi.
La Rusch approfitta quindi dell'ossessione di Richard per scardinare ansie e paure di un uomo che invecchierà prima di rendersene conto, cercando di portare a termine una missione che non sembra avere mai fine.
Il Recupero dell'Apollo 8 è una storia semplice, quasi stringata, e dagli intenti modesti. Viene quasi da chiedersi perché l'autrice non abbia voluto affrontare i suoi personaggi in modo più approfondito. La taglia piccola del volume raccoglie e ospita una storia che avrebbe forse meritato una stesura più ampia (guadagnandone non poco).
La Rusch ha firmato (con il suo nome e una svariata quantità di pseudonimi) una ventina di romanzi circa, per i quali ha vinto un Premio Hugo e un Premio Locus. E' nota oggi anche e soprattutto per il suo lavoro come direttore della rivista Magazine of Fantasy and Science Fiction, per il quale ha vinto un altro Hugo nel 1994.
Tornando al romanzo, come spesso accade in storie di un certo tipo, quanto più i protagonisti sono naso all'insù verso le stelle o immersi nel profondo spazio, tanto più è facile raccontare invece la loro profonda intimità, i loro sogni, i loro dubbi.
La Rusch approfitta quindi dell'ossessione di Richard per scardinare ansie e paure di un uomo che invecchierà prima di rendersene conto, cercando di portare a termine una missione che non sembra avere mai fine.
Il Recupero dell'Apollo 8 è una storia semplice, quasi stringata, e dagli intenti modesti. Viene quasi da chiedersi perché l'autrice non abbia voluto affrontare i suoi personaggi in modo più approfondito. La taglia piccola del volume raccoglie e ospita una storia che avrebbe forse meritato una stesura più ampia (guadagnandone non poco).
La Rusch ha firmato (con il suo nome e una svariata quantità di pseudonimi) una ventina di romanzi circa, per i quali ha vinto un Premio Hugo e un Premio Locus. E' nota oggi anche e soprattutto per il suo lavoro come direttore della rivista Magazine of Fantasy and Science Fiction, per il quale ha vinto un altro Hugo nel 1994.
Il Recupero dell'Apollo 8 | Kristine Kathryn Rusch
DelosBooks (2011) - 108 pp., 10,00 euro
DelosBooks (2011) - 108 pp., 10,00 euro
2 commenti:
Sono contento ti sia piaciuto.
E, sì, in effetti è fin troppo breve, materiale da sviluppare ce n'era.
L'incipit è parecchio interessante. Ma anche nella sua natura di lettura breve è da tenere in considerazione. Grazie ancora, Luca ;)
Posta un commento