di Glyn Dillon | Bao Publishing
19x26 cm | 208 pp colori | 23 euro
19x26 cm | 208 pp colori | 23 euro
De Il Nao di Brown ne hanno parlato tutti. E' una storia che corre attraverso una scrittura piacevole e delicata. Che tocca temi che hanno già toccato altri. Ed è intrisa anche di certi disegni davanti ai quali non ti rimane che stupire, eleganti e snelli, e che raccontano esattamente quello che devono raccontare. Sia i testi sia i disegni sono opera di Glyn Dillon, il cartoonist inglese che ormai tutti sanno essere anche il fratello di quell'altro Dillon, Steve. Ma io non so esattamente cosa dirti. Sarà che si è trattato di un successo annunciato a tutti i livelli, sarà che ne hanno parlato troppo bene tutti, ma io alla fine mi aspettavo un capolavoro assoluto. Così non è, ma non importa. A me è piaciuto e molto, ma i disegni, per quanto bellissimi, in certi punti riflettono (troppo?) l'esperienza da storyboardista dell'autore (ha lavorato per cinema e pubblicità). Il suo modo di scrivere e la sua attenzione per i particolari più piccoli sono strabilianti. Ma il punto di vista di certi temi non è del tutto inedito. Deve esserlo per forza? Non basta il "come" si racconta certe cose? Probabilmente si. Una storia bellissima da tenere sotto gli occhi e un volume pregiato da tenere tra le mani. Anche se alla fine mi ha lasciato un piccolo senso di incompiutezza che non so spiegarti meglio.
Di Leo Ortolani | Panini Comics
16x21 cm | 72 pp b/n | 2,50 euro
16x21 cm | 72 pp b/n | 2,50 euro
Rat-Man è come il tetto sopra la testa o il pane a tavola. C'è perché è dovuto e ne senti la mancanza solo quando non c'è più. So che non suona esattamente come un complimento, ma è quello che penso. Questo per dire che dopo aver letto questo centesimo numero, riponendolo in libreria accanto agli altri mi sono accorto che li ho tutti, quei numeri, insieme anche a tutte le altre opere di Leo Ortolani. La questione è che durante questi 100 numeri non ho mai avuto tentennamenti, non mi sono mai chiesto se continuare a prendere la serie o meno, per dire. Gli albi di Rat-Man sono tutti lì perché devono esserci. E Leo Ortolani è un Maestro ancora troppo sottostimanto. Il numero 100 mi ha fatto tanto ridere. Nelle intenzioni iniziali, qui doveva finire tutto e invece Ortolani ti spiega perché non finisce e come potrebbe continuare. Se non ridi a Tex che ha l'alzheimer, a Gargamella che finalmente trova il villaggio dei Puffi grazie a street view o all'autore che butta via solo le storie che piacciono a Nicholas Cage, beh, sei una persona strana. 100 di questi numeri, Ortolani.
Di V. Gischler, A. Campbell | Panini Comics
17x26 cm | 144 pp colori | 14 euro
17x26 cm | 144 pp colori | 14 euro
Alla run ospitata sul primo volume (te ne avevo parlato qui), ci aveva pensato Garth Ennis. Alla seconda c'è il romanziere e sceneggiatore di fumetti Victor Gischler che, insieme ad Aaron Campbell (e non solo), si inventa questa cosa di Shadow che si rode il fegato per via dei suoi poteri che vanno e vengono, tradendolo nei momenti meno opportuni. E se fosse Shadow ad essere al servizio dei suoi poteri e non viceversa come sarebbe più logico? E allora ecco che Lamont Cranston parte per un viaggio fino in Nepal, sulle tracce dei saggi che anni prima gli mostrarono la via della manipolazione mentale, per poi ritrovarsi inviaschiato nella Guerra Civile Spagnola accanto al giovane soldato, nonché futuro scrittore, George Orwell. Ma sulla strada di uno Shadow alla ricerca di se stesso troveremo anche Re fantocci, risse nei bar, tanti proiettili e una pericolosissima damigella vestita di pelle e con una mascherina sugli occhi. Bravo Gischler.
Di R. Kirkman, C. Walker | SaldaPress
17x26 cm | 72 pp colori | 2,90 euro
17x26 cm | 72 pp colori | 2,90 euro
Si, ricomincia da qui la prima serie rivelazione del Robert Kirkman pre Walking Dead. Io che ho letto solo qualche volume di mezzo di Invincible, ne ho approfittato e l'ho preso. Dentro ci trovi i primi due episodi di Mark & famiglia disegnati splendidamente da Cory Walker (che prendono in esame proprio i giorni della scoperta dei poteri) e uno dello spin-off Atom Eve (la prima parte di una storiella in due albi, carina da leggere come non ti aspetteresti). Se la serie la conosci, sai di cosa parliamo. Altrimenti una piccola occasione dovresti dargliela, se ti piacciono quei tipi lì farciti di testosterone e fasciati dalle calzamaglie (si, si, sai come funziona, no? Ne parlo sempre a 'sto modo e a 'sta maniera, ma poi sono sempre il primo a leggere 'ste minchiate).
Questo primo numero fila via bene, complice anche il prezzo di lancio. Dal secondo, 3,90 euro. Un prezzo un po' alto, giusto quei 5 centesimi in meno rispetto a quelli della RW-Lion, tanto per capirci.
Questo primo numero fila via bene, complice anche il prezzo di lancio. Dal secondo, 3,90 euro. Un prezzo un po' alto, giusto quei 5 centesimi in meno rispetto a quelli della RW-Lion, tanto per capirci.
SuperCrooks #2
Di M. Millar, L. F. Yu | Panini Comics
17x26 cm | 48 pp colori | 3,50 euro
17x26 cm | 48 pp colori | 3,50 euro
Del primo numero dei SuperCrooks di Mark Millar ti avevo già parlato qui, ricordi? E nemmeno tanto male. Ti dicevo che era stato divertente. Poi con il secondo e conclusivo albo, com'è solito fare da qualche anno, Millar si tira la zappa sui piedi e trasforma in niente anche quel po' di buono che c'era (come una sorta di novello Re Mida ma al contrario). E' evidente che avrebbe avuto bisogno di più di quattro albi per chiudere bene la storia, ad esempio. Presentare un cattivissimo Bastardo nel penultimo albo e fargli fare una figura barbina in quello successivo, per il lettore è una roba avvilente. Per non parlare delle solite esasperazioni d'effetto senza capo né coda (la storia del Bastardo che per vendetta ammazza 241 cristiani fa davvero ridere) o delle sue trovate senza senso (la valigetta "infinita" è una roba inventata all'improvviso per non preoccuparsi in fase di sceneggiatura di come far uscire i tizi dal tunnel portandosi via una montagna di soldi, giusto?) o ancora la sua insaziabile voglia di far passare per fighi dei personaggi che poi si rivelano di uno spessore pari allo zero (il tanto temuto Pretoriano è un cattivo cattivone, corrotto e sadico, ma che alla fine implora pietà ai piedi di un supereroe vestito di rosa). Per tacere dei protagonisti dei quali non ricordo più nemmeno un nome. Unica nota positiva, le belle tavole di un Leinil Yu forse un po' più libertino rispetto ai soliti canoni Marvel. Per il resto, ti giuro, Millar non voglio più vederlo nemmeno dipinto. A parte quando uscirà il suo Starlight in coppia con Goran Parlov, intendo.
3 commenti:
Come al solito, vivendo temporaneamente sfasato per quel che riguarda letture, visioni, etc.., arrivo in ritardo (pur essendo molto puntuale nella vita) e di Nao non ne avevo sentito neanche parlare, avevo giusto visto la figurina sulla colonna sx del tuo blog. Appunto preso.
Il Rat Man l'abbandonai tempo addietro ma mi son ripromesso che con il prossimo Rat Man Gigante...
Ah, Shadow... come mi attira.
Invincible è nella pila di cose da leggere.
Super Crooks. Ho preso il primo e mi son perso il secondo, così come mi ero volutamente perso Nemesis, The Secret Service, Superior e Hit Girl (che ogni tanto mi viene da recuperare). Non so, non sento la mancanza del secondo numero ne particolarmente di Millar in questo frangente. Bello Kick-Ass ma poi.... boh.
...mmm...mmm... io invece in questo periodo sto ri-leggendo il Sgt.Kirk di Oesterheld e Pratt... e se ancora il maestro di Malamocco era un disegnatore acerbo la scrittura di Oesterheld era già fenomenale!
@ Dario:
Eh, di SuperCrooks avevo preso il primo e visto che era in due numeri ho voluto prendere anche il secondo. Pazienza. Ci casco sempre come un allocco. Il Rat-Man gigante mi sa che conviene. A quanto ho capito sarà una bella ristampa, in formato più grande, anche.
@ Giovanni:
Se mi tiri fuori certe cose, tutto il resto passa in secondo piano. Pensa che QUEL Pratt "acerbo", a me piaceva già :)
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