Per carità, su Mark Millar sai già come la penso. Non lo odio davvero davvero, però, e quando posso uno sforzo lo faccio. L'ho fatto leggendo questo primo albo di due complessivi della nuova ennesima miniserie per il suo amato MillarWorld, Supercrooks. Devo dirti che qui almeno lo scrittore scozzese sembra essersi divertito, anche se l'incipit è originale quanto un herpes alle labbra (nonostante lo stesso autore si sforzi non poco di farti credere il contrario).
Esattamente come nei film di Soderbergh della serie di Ocean, alcuni super criminali di New York decidono di riunirsi per tentare il colpo della vita. Ma perché farlo in America, dove verrebbero comunque beccati da un qualche supereroe di turno? Allora lo si fa in Spagna, dove di gente in calzamaglia non se ne vede per nulla. Tu dirai, ma non era stato lo stesso Millar sulla prima o seconda serie degli Ultimates a inventarsi questa cosa che ogni nazione europea aveva un supereroe? Si, ti rispondo io, mi ricordo anche dell'apparizione di una sorta di pezzentissimo Capitan Italia. Solo che qui, come ti dicevo, non siamo nell'universo alternativo della Marvel e nemmeno in quello classico. Siamo nel MillarWorld, l'universo narrativo che Millar sta costruendo pezzetto pezzetto con il tempo (vedi Kick-Ass, Nemesis, Superior, The Secret Service e via dicendo) e con la diponibilità, bontà sua, di alcuni dei migliori disegnatori di fumetti sulla piazza USA.
Ribadisco: questo primo albo è divertente anche se Millar, come al suo solito, non ci risparmia le solite, pacchianissime esasperazioni narrative o le smargiassate a tutti i costi. E io, non so perché, se lo fa Ennis me lo aspetto, quando lo fa Millar ho sempre l'impressione di vedere un prete che per parlare ai giovani comincia a ballare il rap, dimenandosi come un ossesso. Per il resto, tanto di cappello a Leinil Francis Yu, come al solito. Mentre su quanto possa valere effettivamente la storia in sé, o sulla sua semplice bontà, mi tocca aspettare la prossima e ultima uscita (che poi, se mi riesci a costruire e chiudere decentemente una storia nel giro di quattro albi americani, per me è già qualcosa).
Ribadisco: questo primo albo è divertente anche se Millar, come al suo solito, non ci risparmia le solite, pacchianissime esasperazioni narrative o le smargiassate a tutti i costi. E io, non so perché, se lo fa Ennis me lo aspetto, quando lo fa Millar ho sempre l'impressione di vedere un prete che per parlare ai giovani comincia a ballare il rap, dimenandosi come un ossesso. Per il resto, tanto di cappello a Leinil Francis Yu, come al solito. Mentre su quanto possa valere effettivamente la storia in sé, o sulla sua semplice bontà, mi tocca aspettare la prossima e ultima uscita (che poi, se mi riesci a costruire e chiudere decentemente una storia nel giro di quattro albi americani, per me è già qualcosa).
P.S.: E comunque, questa cosa della Panini Comics di tradurre il titolo in "Super Ladri", proprio non sono riuscito a capirla.
19 commenti:
Capitan Italia!? :D uhauhauha
Peggio: CapitanO Italia, perchè alla Panini pensarono che i lettori potesseri confonderlo con il Capitan Italia umoristico di Walter Venturi di qualche anno prima!
Io l'ho letto in originale, non vorrei spoilerarti qualcosa o farti venire delle false aspettative comunque a me non è dispiaciuto. Mi ero totalmente perso il parallelo con Ocean's Eleven, che un po' mi fa scadere la storia, ma nel complesso è un prodotto dignitoso senza particolari abissi negativi o picchi positivi.
Certi elementi che mi sembrano mutuati dal mondo dei giochi di ruolo (ad esempio in questo primo numero dovrebbe esserci la composizione del gruppo con ogni personaggio dotato di sue abilità specifiche) mi hanno lasciato un po' perplesso, ma sempre meglio che scadere nella banalità.
Simpatici alcuni dialoghi ma come già si vede dai primi episodi i "cattivi" protagonisti servono a far risaltare la cattiveria di altri personaggi. Quindi tanto rumore per nulla e una morale restauratrice come spesso capita nei lavori di Millar. Sono curioso di sapere come giudicherai il finale (non dico niente per non influenzarti).
Io comunque non ho avuto l'impressione che Millar lo avesse scritto per divertirsi, è più un meccanismo a orologeria, un esercizio di stile secondo me.
Corro a leggermi il link su Millar.
Preso anch'io ma chissà quando lo leggerò, probabilmente una volta che avrò anche il secondo numero in mano.
Invece The Secret Service qualcuno lo ha letto?
Ecco, The Secret Service è un po' che lo cerco su internet ma non lo trovo... ehm...
@ Giovanni:
Peggio! Come dice Luca sotto il tuo commento, Capitan"O" Italia. Peggio di così... e mi ricordo anche del capitano spagnolo e di quello francese, se non erro. Non vado a sfogliare quelle pagine solo per pudore :)
@ Luca:
Devo dirti che per ora non mi è dispiaciuto, anche se il parallelo con Ocean's Eleven è davvero troppo forte. Compresa una certa ostentata eleganza da parte dei protagonisti, che in realtà poi va a cozzare con il loro essere molto sfigati (guarda all'inizio come il protagonista viene annientato dal Gladiatore). Il finale non me lo perdo, perché ormai sono curioso. Ho trovato questa miniserie più onesta di tante altre cose scritte da lui e in realtà sono curioso anche di capire come questo tassello andrà a posto nell'intero MillerWorld (a quanto ho capito sta tirando su pezzi per tornarci con calma anche in un secondo momento).
Lascia perdere il mio vecchio post su Millar. Sono stato più duro del necessario con lui, poveretto :)
Non dubito della sua buona fede e della sua passione, ma certe cose le ha proprio tirate giù a cazzo.
@ Dario:
The Secret Service non l'ho ancora preso ma lo leggerò senz'altro. Mi incuriosisce anche quello. Con queste piccole serie sembra volersi un minimo allontanare dall'esasperante spirito dello sborone che ha mostrato di possedere in cose come Kick-Ass e compagnia.
@ Luca:
Se ti interessa esce il 7 novembre in edicola. Eccolo qui :)
Eh, lo so che esce, ma con 'sta crisi maledetta...
Non ti ho risposto al post su Millar perchè mi sono reso conto che non abbiamo letto proprio le stesse cose di lui. Forse del suo Wolverine con romita jr. qualcosa, ma ignoravo che avesse scritto Spiderman. Penso comunque che le similitudini tra Authority e Ultimates fossero generate più che altro dal ritmo incalzante, la famosa decompressione, piuttosto che da contenuti simili.
...ma cosa avete contro i Capitani dei singoli stati europei? Umberto Landi (così mi pare si chiamasse il nostro) era un figo, altroché.
Purtroppo la loro esistenza e soprattutto l'escamotage con cui penetrano negli Stati Uniti alla fine del ciclo sono una delle tante incongruenze di Ultimates che non si colgono immediatamente. Di quelle narrative, intendo, non gli auricolari e i cerotti che appaiono e scompaiono e la Vedova Nera morta che ha le mani al contrario...
@ Luca:
Non so. Di sicuro le cose migliori che ha scritto, comunque, le ha scritte proprio per Authority e per gli Ultimates. Ha scritto qualcosa di bello al di fuori dei supereroi (Chosen su tutti), qualcosa di passabile e qualcos'altro di assolutamente dimenticabile.
Io non ho niente contro quel Capitano Italia, è solo che me lo riscordo dalla chioma fluente (era lui?) e molto sabor latino. Un po' tirato alla "italia piazza spaghetti mandolino mamma", insomma :)
L'escamotage dei capitani europei ti ha fatto urlare? Prova a leggere la run di Millar sui Fantastici Quattro e fammi poi sapere.
Eh, la lessi... lì però non mi sembra che ci fossero troppi "buchi" logici (almeno non come Wasp che ha il potere di elettrificare i nemici anche quand'è di taglia normale e lo usa solo alla fine... I Capitani europei che arrivano in America con occhiali e baffi finti quando prima viene detto che i cattivi hanno un sistema per rilevare i superpoteri... Il nemico di Capitan America che ha impiegato "metà della sua vita" a odiarlo ma Capitan America è tornato in vita solo da pochi anni... Bruce Banner che si dichiara vegetariano ma all'inizio della saga mangia un arrosto...).
Sarà che non ci ho rpestato troppa attenzione perchè ho letto quei Fantastici Quattro come la minchiatina senza troppa profondità che probabilmente voleva essere, o che comunque ne è venuta fuori. Ogni speranza mi è crollata quando Reed Richards spiega il funzionamento delle orecchione del suo robot: "Capisco, Dottor Richards, è un sistema per raffredare la macchina." "No, è perchè così è... come dicono i giovani?... figo!"
@ Luca:
Adesso mi fai venire i dubbi. Dovrei andarmi a rileggere quella run degli F4, ma anche no. Non ricordo tanto le piccole incongruenze, ma una sola in particolare, grossa come una trave in un occhio. Quella dove il robot di Richards massacra tutti i supereroi dell'universo Marvel dopo una battaglia di 10 minuti. Solo ad uso e consumo di una storia tirata a cazzo.
Quella roba lì mi era parsa talmente raffazzonata da proibirmi di continuare a leggere :)
Se non ricordo male a suo tempo nei redazionali dei Fantastici Quattro avevano scritto che la scena incriminata sembrava impossibile (anche forse per questioni di continuity tipo che un personaggio in quel momento non era sulla terra o cose così) ma che tutto sarebbe stato chiarito in seguito, o che comunque c'era una spiegazione accettabile.
A quanto pare non era così.
Il Capitano Italia me lo ricordo un po' come un coglionaccio, ora non vorrei ricordare male. In quanto alla run sui F4 lo sbraco di Millar era, come spesso succede, a livelli molto alti però nel complesso non l'avevo trovata orribile, in più ricordo con piacere alcune ambientazioni scozzesi...
Millar ha i suoi meriti, sarebbe scorretto negarglieli... e, sì, probabilmente si è prodotto anche in roba discutibile sotto parecchi aspetti.
Anzi, dopo questo post dovrei andarmi a rileggere un po' di roba (a casa ho Nemesis, Kick-Ass, Superior e, naturalmente, Civil war e Ultimates) magari con occhio più critico.
Ora che mi ci fate pensare, proprio al termine di Ultimates 2 la battaglia prende una svolta, come dire, un po' troppo "brusca".
@ Luca:
Ecco, appunto. Cercare gabole per spiegare buchi grossi come voragini. Un po' come si cercava di fare nella serie tv Lost :)
@ Dario:
Quella alla quale ti riferisci è probabilmente la seconda parte della run. La prima era quella in Alaska, credo, e io ho letto solo quella. Però hai centrato la questione: "Lo sbraco di Millar" suona come un epitaffio :D
@ Cyberluke:
Meriti ne ha, si. Anche a me ora vien voglia di rileggere le prime due serie degli Ultimates. Se riesco recupero anche qualcosa di suo che non ho mai letto. Civil War no. Lo lascio lì, che una prima lettura mi è bastata. Non che fosse brutta, ma anche lì, in quanto a incongruenze...
"E comunque, questa cosa della Panini Comics di tradurre il titolo in "Super Ladri", proprio non sono riuscito a capirla."
Stamattina l'ho visto in un'edicola e il titolo era Super Crooks come in originale... ho controllato un paio di volte per sicurezza. Hai voluto tenderci un tranello per vedere se eravamo attenti? ;D
@ Luca:
Pensa la vecchiaia che scherzetti che ti fa. Ho controllato il mio albo e in effetti il titolo è in inglese, ma quando sono andato a recuperare la copertina dal sito della Panini (quella che vedi nel post) era in italiano. E' lo è ancora, in italiano (guarda QUI). Ci avranno ripensato anche loro all'ultimo momento.
Figurati, pure io per certe recensioni (TWD da edicola, qualche Cosmo) ho messo come immagini a corredo alcune prese da internet che non corrispondono esattamente al prodotto definitivo!
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