Con la vignetta qui sopra, il 25 marzo scorso l'autore di fumetti Michele Petrucci ha inaugurato uno di quei progetti da far invidia a qualunque uomo di buona volontà. Nella tradizione solcata da altri autori in giro per l'universo, Michele ha deciso di mutare il suo personale blog in una galleria che ospitasse una serie di vignette, una al giorno, tutti i giorni, fino a data da destinarsi. Una sorta di diario personale a fumetti che a differenza di quello di James Kochalka (tanto per citarne un altro), non prevede l'uso di balloon (a parte rarissimi casi) e l'unica vignetta giornaliera è a colori e accompagnata da una o più brevi didascalie. Sulla delicatezza e l'armonia della tecnica, taccio. Gli occhi per guardare ce li hai.
Un progetto che se a qualcuno può sembrare un semplice esercizio di stile, ai miei occhi prende invece le sembianze di un impegno gigantesco, tenendo conto del fatto che, a quanto mi risulta, il tempo dedicato a questo progetto viene ritagliato dalle normali attività lavorative e dagli altri impegni (il fumetto, l'illustrazione, la grafica e anche l'insegnamento). E a inizio post ho parlato di "invidia" perché, per quanto io utilizzi questo termine nel senso più positivo possibile, trovo sconcertante l'energia e soprattutto la tenacia profusi da Michele. Così come invidio la sua capacità di rimanere fuori dalla luce dei riflettori nonostante l'esperienza sul campo. Invidio la sua partecipazione e il suo amore per lo strumento fumetto, quelli che hanno fatto sì che portasse a termine lavori importanti come i suoi primi romanzi a fumetti (Keires e Sali d'Argento per la Innocent Victim o il bellissimo Numeri per la Magic Press), per passare alle sue collaborazioni con lo scrittore Gianluca Morozzi (Il Vangelo del Coyote, FactorY e l'antologia Hellzarockin') ai suoi lavori più maturi e recenti (Metauro e Il Brigante Grossi per Tunué), per finire alle sue storie dedicate ad un pubblico più giovane (A Caccia di Rane per TopiPittori) e al suo non trascurabile apporto come illustratore per Il Corriere della Sera, Il Manifesto e Coconino Press.
Al momento in cui scrivo, Michele ha portato a termine 250 vignette del suo personale diario. E' probabile che nemmeno lui sappia con esattezza dove lo porterà questo percorso, ma intanto io continuo a leggerlo di volta in volta e ne approfitto per augurargli che la cosa possa continuare per lo meno quanto lui desideri. Con la speranza, in ogni caso, di vedere presto un suo nuovo lavoro in libreria.
4 commenti:
UHm, mi sa che il link è sbagliato, porta ad un altro (bel) Tumblr, ma non quello di Michele. ;)
Vai a capire. Grazie per la dritta. Messo a posto ;)
Acquerellosi belliiiii ^_____^
Gli acquerelli son sempre una gran bella cosa, si.
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