Dall'introduzione della ventottesima uscita della collana Jazz 33 giri | I Grandi Capolavori in Vinile.
Un disco come The Blues and the Abstract Truth (Impulse!, 1961) è, per molti aspetti, un unicum. Innanzi tutto è un vero e proprio classico che raccoglie un'irripetibile band da sogno: Eric Dolphy, Freddy Hubbard, Bill Evans, Paul Chambers, Roy Haynes, praticamente un who's who del jazz dei primi anni '60. In secondo luogo è il lavoro più noto di un musicista, Oliver Nelson, la cui carriera raggiunge qui l'apice.
I sei brani che compongono il disco disegnano un geniale percorso nel blues, del quale Oliver Nelson fornisce sei declinazioni diverse. Un disco affascinante, nel quale sette grandi musicisti si mettono al servizio di un altro grande compositore e arrangiatore.
Il disco si apre con quella che rimane la composizione più nota di Nelson: Stolen Moments, un brano assurto nel tempo al rango di vero e proprio standard. Non si tratta, strutturalmente, di un blues (anche se le improvvisazioni seguono un ortodosso giro di dodici battute), ma del blues viene conservato tutto il sapore.
- Stolen Moments
- Hoe-Down
- Cascades
- Yearnin'
- Butch and Butch
- Teenie's Blues
4 commenti:
Ormai sei il mio punto di riferimento per il jazz (esagero? ok esagero, ma non tanto)
Ellapeppa. Non esageriamo. Di gente competente per davvero, in giro ce n'è. Ma ti do un'anticipazione succosa. Se davvero apprezzi il genere e avrai di nuovo la bontà di passare da queste parti, ci sarà una bella sorpresa per tutti gli appassionati. Sto preparando una bella cosina. Curioso, eh? ;)
grandissimo disco, mi hai fatto venire voglia di farlo suonare ancora!
E' stupendo, Andrea. la settimana scorsa il vinile l'ho fatto diventare trasparente, per quante volte l'ho fatto girare.
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