Come promesso tempo fa, eccoci ad una piccola svolta. La Fake Publisher mette momentaneamente da parte la collana dei classici della science fiction e passa ad altro. Si resta sempre sui classici, ma questa volta della letteratura a tutto tondo, di quelli che hanno fatto la storia. E si parte da un romanzo breve: L'Ultima Estate di Klingsor di quell'Hermann Hesse che tanti sommovimenti (eccitazione e turbamenti) ha provocato nella gioventù giovane, con poesia e riflessione interiore (te lo ricordi? Io si).
Questione visual. Come si può notare, il vettoriale è stato momentaneamente messo da parte. Il visual è fotografico, un collage di mia creazione, venuto fuori mettendo insieme diversi elementi provenienti da fonti diverse. Per lo più si tratta di gallerie fotografiche di inizio secolo scorso che ho ritoccato e assemblato. Presi singolarmente: il pittore seduto con la tavolozza, la sedia accanto a lui, il cavalletto con la tela (ricostruita da zero), il primo campo con i girasoli, la collina in secondo piano e quella in campo lungo sulla sinistra. Le montagne a destra le ho prese da un mio vecchio scatto e il cielo è una ricostruzione che ho fatto sfumando un'altra mia foto estiva. Il tutto cercando di donare all'intera composizione una forte predominante colore nettamente incentrata sui temi estivi.
Questione font: Sono due sul fronte e gli stessi due si ripetono anche sulla costa. Quello con il quale ho scritto il nome dell'autore è lo Sverige Script Demo (copyright di Mans Greback), mentre quello utilizzato per il titolo del romanzo è un Andes (licenza font sconosciuta).
Altro da dire? No, non credo.
Questione font: Sono due sul fronte e gli stessi due si ripetono anche sulla costa. Quello con il quale ho scritto il nome dell'autore è lo Sverige Script Demo (copyright di Mans Greback), mentre quello utilizzato per il titolo del romanzo è un Andes (licenza font sconosciuta).
Altro da dire? No, non credo.
13 commenti:
Copertina fantastica!! Grande!
Grazie, Davide :D
Belle atmosfere, calore, attinenza col soggetto.
Ma nel vettoriale rimani imbattuto.
@ Luca:
Addirittura? Prendo e porto a casa :) Ma sai com'è, ogni tanto la testa ti dice di provare cose nuove, tanto per cambiare.
Bella calda e avvolgente. Secondo me la testa tutto sommato va assecondata :)
Preferisco le illustrazioni ai fotomontaggi, forse per i 20 anni passati a leggere fumetti...
Le grafiche pulite dei primi volumi mi sembrano più originali e accattivanti.
@ Firma:
Sono d'accordo. La propria testa va assecondata come si fa con i pazzi :)
@ Enrico:
Anche a me brillano gli occhi quando ho a che fare con le curve di Beziér. Ma non si vive di solo ordine e pulizia :)
vabbè, Luigi
lo sai che sei bravo in tutto
quindi che te lo dico a fa?!
ma per quanto riguarda quello che hai scritto
"...non si vive di solo ordine e pulizia"
vorrei aggiungere che sono completamente
d'accordissimo con te,
e che FORSE certo asetticismo di certa grafica
specchio di certi tempi
serve per superare l'inquietudine prodotta
dal sapere e sperimentare ogni giorno
che la vita in effetti non è né ordine né pulizia,
ma casino e sporcizia,
e FORSE
non è poi così male che sia così,
la vita.
@ Zibibì:
Affascinante questa tesi. E probabilmente molto azzeccata. La vita è caos e, chi in un modo chi in un altro, si cerca di dargli un senso di lettura.
@ Zibbì e Luigi
credo che proprio per riuscire a mettere ordine nel caos della vita quotidiana, così imprevedibile e mutevole, tendo a creare grafiche "inquadrate", semplici (alle volte troppo spoglie) e rigorose. Poi, nella maggior parte dei casi, il cliente (caos imprevedibile) mi sbatte in faccia la dura realtà!
Io adoro l'estate, quindi trovo ancora più bella questa copertina!^^
Davvero complimenti!
Fabry
@ Enrico:
Sono completamente d'accordo con te. Ma aggiungo anche che la "corrente" che rappresenta la pulizia grafica, può essere considerata una vera e propria malattia. Se ci mettiamo anche questa, abbiamo il quadretto chiaro della situazione, tra chaos e malattia :)
@ Fabrizio:
Sei troppo gentile, Fabrizio. Aver incontrato i tuoi favori con tanta convinzione, trasforma quel poco che rimane di me (vedi post successivo a breve on line) in brodo di giuggiole :)
Accidenti, ho letto il post successivo... mi spiace, cavoli!!!
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