Vincenzo Gallo, disegnatore e giornalista palermitano meglio conosciuto con lo pseudonimo di Vincino, è un importante punto di riferimento per tanti disegnatori italiani che si sono confrontati, in un modo o nell'altro, con il mondo della satira. Gipi stesso non ha mai nascosto la sua grande ammirazione per l'estro creativo del maestro siciliano. E certo non la nascondo io che guardo spesso le sue vignette con una devozione dovuta a chi, come lui, riesce a raccontare il mondo che lo circonda attraverso poche rapide pennellate.
Vincino ha cominciato la sua carriera nel lontano 1969 (su wikipedia leggo che che ha esordito con il quotidiano L'Ora di Palermo) e da allora non si è mai fermato. Oggi continua a collaborare indefesso con Tango, Cuore, Emme, Il Corriere della Sera e Vanity Fair. E proprio in collaborazione con il sito di Vanity Fair, si è finalmente guadagnato (per la prima volta) lo spazio che gli compete nel web, con un blog a lui dedicato (dal 10 dicembre scorso), chiamato appunto Visti da Vincino.
4 commenti:
È bravo.
Mi piacerebbe pensare che la satira servisse a farci riflettere tutti un po' di più sulle farse quotidiane del nostro Paese.
Ma sto cominciando a pensare che spingere troppo sulla satira, possa portare solo a sorridere sui problemi e a non focalizzarsi troppo sulle soluzioni.
Far sorridere soltanto porta a vedere giullari di corte ovunque e punto. I vignettisti più in gamba, invece, ti fanno sorridere, ma ti resta il retrogusto di amaro sotto la lingua.
E Vincino è uno di questi.
cercavo una roba e sono inciampato per caso in questo tuo vecchio post. eh, sì. vincino è semplicemente uno dei più significativi disegnatori italiani, oltre a essere un gran signore.
@ Pasquale:
D'accordissimo. Sbaglierò io, inoltre, ma mi sarebbe sempre piaciuto vederlo all'opera su un lavoro al di là della satira. Magari, prima o poi...
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